di Nadia Boaretto.
Foto d
i Livia Sismondi.

La nostra visita agli atelier della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli  del 17 aprile 2024 è stata davvero entusiasmante ed è stato davvero bello leggere e ascoltare commenti di questo tipo:

  • Grazie per questa esperienza unica, con persone chiaramente appassionate del proprio lavoro inserite in un mondo di sogni, fantasia, gioco, arte e passione.
  • Ringrazio di cuore per avermi ‘svelato’ un dietro le quinte così affascinante.
  • Mi unisco alle altre per condividere l’onirico unito al cuore e alla grande manualità. Grazie!
  • Anch’io volevo ringraziare per la bellissima opportunità che ci hanno offerto. Ho apprezzato moltissimo le varie abilità ma soprattutto la passione e l’amore che traspariva dalle parole delle persone che abbiamo conosciuto.
  • Fantastica opportunità quella che ci hanno offerto oggi pomeriggio.
  • Grazie per averci fatto conoscere il magico mondo delle marionette. Un grazie particolare alle persone che, con passione, ci hanno accompagnato in questa meravigliosa avventura.

Ma, a che cosa si riferiscono?

Nel pomeriggio del 17 aprile un drappello di socie della Casa delle Donne di Milano “esce in trasferta”. Questa volta non si tratta di una presentazione di libri, ma di conoscere i segreti del teatro delle marionette. Dove? Al MUTEF, che occupa una posizione strategica tra il MUDEC e gli atelier di sartoria della Scala. Nella palazzina cubica di questo Museo del Teatro di FIigura sorto nell’ex Ansaldo (oggi BASE) ci accolgono Maria Grazia Citterio (detta Maggie) e suo fratello Franco Citterio, che nella sala conferenze introduce la storia della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, dalle prime esperienze con un teatrino di famiglia ai giorni nostri.
È presente anche Giustina Gueli, dell’équipe dei musicisti, giunta esclusivamente per salutarci e, con l’occasione, renderci partecipi di una delle sue operazioni culturali, che consiste nel commento ragionato delle opere liriche, dei personaggi, dell’intreccio, della tessitura armonica.

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Il momento più atteso è però il contatto vis-à-vis con le oltre 3.500 marionette che popolano i quattro piani. Ce ne sono ovunque, raggruppate per temi e per rappresentazioni. Si possono toccare! Si possono accarezzare! Nasce spontanea la simpatia di noi esseri umani di ben altra statura verso queste piccole creature, i moti di tenerezza si alternano a esclamazioni di raccapriccio nel caso dei mostri, degli orchi. Perché sorge istintivo l’immedesimarsi nello spettacolo da loro evocato anche fuori dal palcoscenico.

 

 

 

Paolo Sette restaura le parti rovinate dall’uso.

Teste che servono da prototipi.

 

Nella  sartoria decine di cassetti contengono bottoni, pizzi, passamanerie, ricami, piume, lustrini, paillettes, ornamenti di ogni tipo e colore. Le immagini illustrano il modello che si vuole ottenere e la marionetta appesa mostra il risultato

Si passa poi ai laboratori di lavorazione dei metalli ed ecco elmi, corazze, tutti in dimensione miniatura. Questo è il regno di Giovanni Schiavolin.

 

 

 

Davvero lillipuziane sono poi le calzature di squisita manifattura: scarpette, babbucce, stivali per piccoli piedi che cammineranno grazie ai fili manovrati dai marionettisti.

 

 

 

 

 

 

 

Maria Grazia Citterio spiega come si crea una parrucca: i capelli veri sono infilati con l’uncinetto in una garza modellata ad arte per aderire alla testa della marionetta

 

 

 

Si sa, le marionette sono di legno, come c’insegna Pinocchio. Anzi ce lo insegna Geppetto che sapeva intagliare e sagomare. Forse sarebbe invidioso del gioco di scalpelli, sgorbie, mazzuoli maneggiati da Franco Citterio, che ha il compito non facile di conferire espressioni fisiognomiche rivelatrici del carattere: l’avido Scrooge del Canto di Natale, l’ingenuità della bella Addormentata, la baldanza del Principe, la pingue soddisfazione del Ciambellano, Ia tremula “carne” del pavido don Abbondio…

La visita agli atelier della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli è finita. Ci congediamo con gli occhi incantati pieni di meraviglie, decisamente convinte di ciò che Eugenio Monti Colla raccontava, cioè che Luchino Visconti, dopo un loro spettacolo, dicesse al suo entourage: “Imparate dai Colla. È così che si lavora”. Non sarà un caso che Eduardo De Filippo abbia offerto alla Compagnia la sua personale versione in napoletano seicentesco del dramma shakespeariano La Tempesta, in cui interpretava tutte le parti, tranne quella di Miranda. E non sarà un caso che teatri prestigiosi come La Scala, la Royal Opera House di Muscat (Oman), il Victory Theater di Broadway (New York), per citarne solo alcuni, allestiscano i loro spettacoli.

Ciao marionette, torneremo a trovarvi!
Intanto, per chi alle marionette si è appassionata, voglio ricordare che dal 18 al 30 giugno 2024, a quarant’anni dalla scomparsa di Eduardo De Filippo, torna in scena la sua Tempesta per marionette, allestita dalla Carlo Colla & Figli al Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2 a Milano),

Riferimenti utili:
https://marionettecolla.org/mutef/visite-guidate/  
https://youtu.be/YEtJ_xYefgw?si=KHVoXwIyhaEqb5n5