Relazione Consiglio Direttivo 2016/2018 “Donne in viaggio“
“Ho viaggiato tanto e visitato molti luoghi, ma il posto dove ho viaggiato di più è la Casa delle Donne”
Parisina Dettoni
Per la stessa ragione del viaggio viaggiare
Fabrizio De André
Où tu iras, J’irai, par de-là la frontière, au-dessus des barrières loin jusqu’à l’infini.
Due anni fa sette donne si sono rese disponibili per promuovere la crescita collettiva della Casa con responsabilità condivise nel Consiglio Direttivo.
Forse non si rendevano conto di partire per un vero e proprio viaggio, ma così è stato.
In questi due anni quanta strada fatta con il lavoro e l’impegno delle socie attive per vedere e parlare con visi nuovi e non, per impegnarsi a gestire un bar, a programmare una cucina non convenzionale, a condividere la gestione di un luogo progettato e realizzato come Spazio da Vivere nel senso più pieno del termine.
Uno spazio grande e diversificato che possa accogliere tante donne, anche molto giovani che fanno rete in quella che è una Casa, che vuole rendersi premurosa per chi chiede e chi vuole conoscere.
E ancora: per dare valore alla ricerca del benessere psicofisico, per insegnare l’italiano a chi non lo sa ancora, per animare un corridoio come occasione di scambi e di incontri, per rendere viva una Bibliomediateca, per far risuonare un coro, mettere in scena esperienze di teatro, promuovere nuovi talenti o scambio di oggetti, libri, vestiti, gioielli come occasioni per nuove relazioni e/o approfondimento di quelle vecchie.
Quanta strada, quanti passaggi ai quali l’elenco allegato degli eventi autorizzati, organizzati, gestiti dà nome.
Un viaggio con parecchi ostacoli, spesso stancante per la fatica della ricerca di mediazione e per l’esercizio all’ascolto, ma che ci ha portate a vedere paesaggi che davvero meritano attenzione e scaldano il cuore e la mente, come “Spiragli di poesia”.
Un viaggio nella partecipazione agli eventi che rallegrano e portano cultura alla Casa.
Un viaggio anche di numeri, quello che, attraverso una gestione attenta dell’amministrazione, ha portato alla Casa introiti dovuti al lavoro di tante, in una cassa comune che continua ad aumentare; un viaggio che rivela quindi, attraverso l’apparente aridità dei numeri, la ricchezza degli sforzi comuni.
Un viaggio anche nel palazzo: infatti la necessità di confrontarci sulla soluzione di problemi comuni ci ha spinto più di una volta sulle scale in salita verso le sedi delle singole associazioni e in discesa verso la palestra e la scuola Montessori, dentro le stanze dei vari piani e fuori in giardino, quel giardino curato con amore dalle nostre socie, che tutte ci hanno invidiato.
Si è cercato di stabilire regole condivise per controllare gli spazi comuni, regolare gli accessi, differenziare opportunamente i rifiuti e gli scarti, condividere in riunioni periodiche decisioni comuni all’interno del “condominio“.
Non tutto si è risolto, ma si resta ancora in viaggio per monitorare il rapporto tra dentro/fuori, tra casa e territorio, a cominciare dai soggetti più vicini a noi fino ad arrivare alla fruttuosa relazione con l’Amministrazione Comunale ed in particolare con la Delegata del sindaco alle tematiche di genere, Daria Colombo.
Negli occhi abbiamo ancora il Mandala costruito, grazie al suo appoggio, l’8 marzo 2017 al centro dell’Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele. L’opera, realizzata e ideata dal corso di Arteterapia dell’Accademia di Brera, ha visto coinvolte, alla presenza del Sindaco Beppe Sala e della Sua Delegata, non solo le donne della Casa e le ragazze di Non 1 di Meno, ma anche cittadini e turisti che si trovavano a passare nel centro di Milano.
Quest’anno, sempre l’8 marzo, dal centro ci siamo spostate in periferia per andare verso le donne che abitano altri luoghi, sempre grazie a Daria Colombo, alla collaborazione con il Barrios e alla presidente della commissione Pari Opportunità di zona 6, abbiamo realizzato un’impresa simile all’opera condivisa.
Questa volta con le donne e le artiste del quartiere, con le quali abbiamo tessuto trame e relazioni, e con le giovanissime ed entusiaste ragazze della piccola scuola di Circo di Milano.
Abbiamo partecipato all’inaugurazione del Centro donna di Zona 6, dove abbiamo raccontato alle donne presenti cosa fosse la Casa delle Donne di via Marsala. Oggi, le attività della Casa viaggiano nel portale del Comune legittimate ad un’attenzione collettiva.
Un cammino in continuità con quanto elaborato dalle donne fin dai mitici anni 70, quando si incominciavano ad attraversare i ponti tra classi sociali diverse per raggiungere “le altre”, conquistare il diritto alla parola. Parole nuove che uscivano dal silenzio erano quelle delle donne. Ci raccontavamo i nostri vissuti e si diceva “io”. Parlavamo insieme per la libertà/liberazione contro chi divideva le donne per etnia, classi sociali, generazioni per dire che il femminismo è trasversale e attraversa i confini.
I luoghi “difficili” delle guerre inaspettate (ex Yugoslavia, Medio Oriente) e quelli ancora più lontani: i diversi Sud del mondo. Come diventare dall’ “io” un “noi”.
Fare rete, incontrarsi, raccontarsi nelle conferenze ONU: da Nairobi a Pechino.
Fare rete, incontrarsi, guardarsi con chi viene al di là del mondo.
Non vogliamo barriere ma solidarietà, accoglienza. “NO muri, NO recinti”.
Partecipiamo a una Sessione di genere al Tribunale Permanente dei Popoli a Barcellona. Donne insieme per un’altra giustizia. Reti contro la violenza. E così alla Casa si tesse, si cuce insieme, per trovare un lavoro perché nessuna si debba sentire “come una barca che sta affondando in un mare in tempesta”. Donne che resistono, storie di resistenza. Contro le violenze del patriarcato, giovani donne di “Non una di Meno” in rete scrivono un Piano e gridano “Se toccano una, toccano tutte”.
Tutto ciò è la Casa delle Donne dove giornalmente si viaggia, a volte insieme a volte separate in luoghi diversi ma con lo sguardo di donne verso l’infinito.
Anita Sonego per conto di tutto il direttivo 2016-2018 (Isabella Bogni, Cecé Damiani, Maria Rosa del Buono, Parisina Dettoni, Filomena Rosiello e Livia Sismondi). Grazie anche a Alessandra Ghimenti che ha condiviso sforzi e lavori per un pezzo di strada.
Qui l’elenco degli eventi e delle iniziative di questi due anni