Corpi, voce, scritture: sono questi i fili conduttori che ci accompagneranno nel ciclo di incontri proposto da Bibliomediateca, che vuole ripercorrere e valorizzare le diverse espressioni del femminismo. Per conoscerle, per ritrovarne la validità e rinnovarla in relazione a un presente inquieto e confuso, in cui si sente più forte la necessità di una politica delle donne che vada “alle radici dell’umano”, in mezzo a tanta disumanità che ci circonda.
Come prima tappa, incontreremo Lea Melandrie la seguiremo nel suo percorso di pensatrice e femminista. Con lei aprirà il dialogo Carlotta Cossutta, giovane attiva nel movimento di Nonunadimeno. Il recente libro di Lea, Alfabeto d’origine, raccoglie con notevole coerenza scritti e testi poetici composti dagli anni Ottanta del secolo scorso fino a oggi. “Parlano di una lingua ritrovata – nei brevi tragitti più autobiografici -, di corrispondenze amorose – negli accorpamenti con le voci e le parole di autrici e autori amati -, di scritture di esperienza come tentativi di andare alle radici dell’umano, a partire dai corpi e dai segni che su di essi lascia l’infanzia” (dalla prefazione).
Si snodano da qui riflessioni che dal personale si indirizzano al collettivo e la scrittura d’esperienza, che Lea ha fatto per sé ma che ha anche offerto ad altre donne come percorso originale e profondo di scavo individuale, si proietta nel confronto di gruppo. Lea ha cominciato a sperimentarla in gruppi di donne fin dai corsi delle 150 ore degli anni Settanta. E’ una modalità di scrittura che travalica i generi letterari e cerca di riportare alla luce la memoria profonda , nelle esperienze primordiali del corpo, della sessualità e dell’inconscio, superando gerarchie e dicotomie sedimentate nei millenni.
Martedì 27 febbraio alle ore 18
Spazio da Vivere
Al termine aperitivo