sclerosiMindfulness  e consapevolezza: imparare a vivere meglio con la sclerosi multipla.

Che idea abbiamo di malattia? Quali sono le emozioni che proviamo quando sentiamo parlare di disabilità?

Malattia e disabilità sono due parole che fanno paura. E spesso di fronte a situazioni che ci provocano emozioni negative scegliamo la via semplice della “fuga”. La fuga è rassicurante perché ci permette di rimanere nelle nostre certezze, nella nostra stabilità, la nostra comfort zone[1].

Uscire da questo stato di sicurezza diventa però necessario per fare nuove esperienze e guardare al mondo con un punto di vista diverso, aumentando le possibilità di crescita e apprendimento.

Ed è proprio questo uno degli obiettivi del Senti come mi sento, un laboratorio esperienziale nato dall’idea di Annalisa, volontaria AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) che un giorno decide di dar voce alla sua esperienza di persona con sclerosi multipla[2] .

Ma come avvicinare le persone alla realtà di chi vive, quotidianamente, con una malattia così importante?

A volte non è semplice trovare le parole giuste e a volte le parole giuste non sono sufficienti a far emergere certi significati. Così abbiamo scelto un’altra via, quella dell’esperienza. Attraverso dei semplici strumenti (guanti di gomma, piccoli pesi da 2 kg, occhiali con vista appannata) chi vorrà potrà sperimentare, anche solo per pochi minuti, cosa significa convivere con questa malattia.

Tutto questo fa paura? Sì, può far paura. Tanta. Ma va a rompere una serie di pregiudizi che vede le persone malate chiuse nella loro disabilità, limitate, piene di rinunce e senza possibilità di esprimersi in altro modo.

Nella serata del 5 Febbraio (dalle 18.30 alle 20.30) conosceremo Francesca, 29 anni, volontaria AISM che gioca a pallavolo, ama le serie TV, uscire con gli amici e dormire sul divano.

Francesca: persona con sclerosi multipla da 7 anni.

Insieme alle altre volontarie AISM ci condurrà, attraverso il laboratorio Senti come mi sento in una realtà diversa, ma ci racconterà anche la sua storia e di come ha imparato a vivere meglio con la malattia grazie alla Mindfulness [3]

Nella serata del 5 Febbraio avremo la possibilità di ascoltare e sperimentare qualcosa di nuovo.

Ma anche di ascoltare solamente, e andrà bene lo stesso. Perché sarà un’occasione per uscire dalla propria “comfort zone”, correndo un rischio in più ma tornando a casa arricchiti di una nuova esperienza.

Valentina La Martina, Referente Progetto Senti come mi sento – Sezione AISM di Milano.

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[1] è uno stato psicologico che ci permette di stare lontano da ansie, stress e paure rimanendo a contatto con tutto ciò che ci è familiare

[2] malattia cronica del sistema nervoso centrale, complessa e dal decorso imprevedibile

[3] è una parola inglese che vuole dire consapevolezza ma in senso particolare. Per approfondimenti: www.mindufulnessitalia.it