Il 6 aprile dalle 14.30 alle 19.00 la Casa delle Donne di Milano, su iniziativa del Gruppo Sportello degli Sportelli, intende offrire un’opportunità di riflessione condivisa tra realtà che a vario titolo si occupano del delicato e ingravescente problema della violenza di genere, al fine di promuovere un confronto diretto tra le varie esperienze e di favorire quindi la possibilità di individuare nuove sinergie operative e buone pratiche comuni, specificamente per quanto riguarda l’area della prevenzione.
L’intento è al contempo anche quello di creare un contesto che veda la partecipazione non solo delle socie della casa, ma anche delle cittadine e dei cittadini di Milano sensibili a questo preoccupante argomento.
La violenza è un problema culturale, strutturale e rappresenta plasticamente l’asimmetria di genere tuttora presente nella nostra società, l’esercizio di potere e controllo dell’uomo sulla donna, la difficoltà di costruire nuove relazioni e un nuovo maschile. Non si tratta quindi solo di punire i colpevoli e proteggere le vittime: è anche di primaria importanza prevenire ogni forma di discriminazione, affinché l’uguaglianza tra uomini e donne diventi reale.
Malgrado le ultime rilevazioni Istat ci dicano che la consapevolezza della violenza subita è in aumento (le donne denunciano di più, si rivolgono di più ai servizi per la violenza, ed è scesa la percentuale di chi resta in silenzio), i numeri non sono soddisfacenti. E i dati sui femminicidi rimangono allarmanti: secondo i dati raccolti da EURES, nei primi 10 mesi del 2018 in Italia sono stati 106, uno ogni 72 ore e oltre un terzo delle vittime di femminicidi di coppia ha subito nel passato ripetuti maltrattamenti, rappresentando l’omicidio l’atto estremo di ripetute violenze fisiche e psicologiche.
Si fa quindi sempre più urgente il tema della prevenzione, come indicato dalla Convenzione del Consiglio di Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica” del 2011 (Convenzione di Istanbul), ratificata in Italia dalla Camera e dal Senato e convertita in legge nel 2013. Ciò richiede un profondo cambiamento di atteggiamenti e il superamento di stereotipi culturali che favoriscono o giustificano l’esistenza della violenza contro le donne e della violenza domestica. A tale scopo, la Convenzione impegna gli Stati aderenti non solo ad adottare misure legislative per prevenire la violenza, ma anche a promuovere campagne di sensibilizzazione, a fornire nuovi programmi educativi e a formare adeguate figure professionali. Il recente rapporto (ottobre 2018) “Attuazione della Convenzione di Istanbul in Italia. Rapporto delle associazioni di donne”, frutto del lavoro di associazioni di donne e di professioniste che si sono unite per approfondire lo stato dell’applicazione della Convenzione in Italia, ha constatato che lo Stato italiano ha prestato negli anni sempre più attenzione al tema della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica, ma lo ha fatto quasi esclusivamente sul versante normativo ed in particolare sul versante della criminalizzazione delle condotte.
All’interno di questa cornice abbiamo pensato di invitare alcune/i autorevoli rappresentanti delle istituzioni cittadine che operano in materia, nonché alcune delle tante realtà che nel nostro territorio si prodigano nella direzione del lavoro di prevenzione della violenza di genere, declinato secondo modalità differenti. Consapevoli che la nostra scelta lasci fuori diverse persone e realtà competenti sul tema, auspichiamo che nel tempo altre se ne possano aggiungere, per contribuire ad ampliare il discorso della nostra iniziativa, un possibile primo inizio di ulteriori confronti e di potenziali collaborazioni.