Hevrin Khalaf rimarrà per sempre nella nostra memoria.
E sempre ricorderemo con un brivido lo scempio del suo stupro con lapidazione.
Questa è una sporca guerra contro un popolo, contro i civili, ma di più contro le donne che amano la libertà . Era inerme, nel senso di disarmata. Quello di Hevrin è stato un femminicidio bellico, quello di Hevrin è stato uno stupro di guerra, la sua lapidazione è stata Femminicidio.
Le donne Curde, nella loro lettera al mondo ci chiedono di PREVENIRE ulteriori crimini di guerra e la PULIZIA ETNICA da qualsiasi parte arrivi . E ci chiedono anche di GARANTIRE la condanna di tutti i criminali di guerra secondo il diritto internazionale.
Garantire la condanna dei criminali significa Processo.
Sappiamo che Hevrin Khalaf viaggiava per andare a parlare, ma le donne si sa devono tacere e non sanno pensare. Adesso tacerà per sempre e la sua liberazione sarà la morte. Questo volevano i suoi torturatori e assassini.
Sappiamo che in Consiglio di Sicurezza Onu, dopo dure discussioni lo stupro è stato recentemente dichiarato crimine di guerra. Approvato con 13 voti a favore e due astenuti (Russia e Cina). La Risoluzione vuole combattere l’uso dello stupro come arma in guerra. Gli Usa avevano minacciato il veto sulle parole «salute riproduttiva», cioè il sostegno per l’aborto alle vittime. Le parole sono state abolite.
Nella Risoluzione avevano dovuto eliminare anche l’istituzione di un nuovo sistema per monitorare e segnalare questa e altre atrocità . Perché? Usa, Russia e Cina, erano contrari. Agli imperi poco cale di queste cose. E non gradiscono che sia monitorato e peggio ancora segnalato, quello che succede, soprattutto se si tratta di crimini contro le donne.
Ricordiamo anche che ci fu il Processo di Norimberga, e che esistono attualmente una Corte Penale Internazionale che ha giurisdizione sovranazionale e può processare individui, ed esiste un Tribunale per crimini internazionali con sede all’AIA, che si occupa di crimini come genocidio, i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra.
Questo per dire che dobbiamo ancor di più uscire dal silenzio, prima di tutto per le amiche curde, armate o disarmate che siano, ma anche per noi, vittime quotidiane di femminicidi privati, che sono ormai un fenomeno sociale e quindi pubblico.
In Italia Cento femminicidi ogni anno significano Mille in 10 anni. Non è questa una strage sistematica di una guerra non dichiarata? E per quelle di noi che hanno paura di stare a casa o del SUO ritorno, non è questo una tortura sistematica?
Nel Mondo ogni giorno vengono commessi 137 femminicidi da un membro della propria famiglia, quindi circa Cinquantamila all’anno, vale a dire Cinquecentomila in dieci anni.
E’ guerra di sterminio.
Alla fine dell’anno scorso, Le Nazioni Unite, che ci danno questi numeri, considerano necessario coordinare polizia e servizi sociali per prevenire e contrastare questo che chiamano fenomeno che definiscono crescente.
Ma noi tutte sappiamo che questo non basta. Occorre una dichiarazione che condanni anche i femminicidi domestici come crimini contro l’Umanità.
Nel caso della cara Hevrin, che lavorava anche per noi. Se servono le prove, le prove ci sono. Hanno fatto un maledetto video del crimine, e lo hanno buttato on line. Il tribunale dovremmo essere noi, definitivamente.
Infine mi chiedo e Vi chiedo.
Potremmo noi, donne in Europa, per ipotesi, cercando una risposta alle accorate domande delle donne Curde, che ADESSO si trovano in guerra, rivolgerci e trovare ascolto presso dei tribunali per i crimini di guerra? Un tribunale internazionale contro il femminicidio nel mondo. Contro il Femminicidio in guerra, ma anche contro il Femminicidio in casa.
Anna Maria Spina