Come regalo di Pasqua, ecco in anticipo tre nuove minirecensioni: un saggio di Donna Haraway, [ps2id url=’#a4′]↓[/ps2id] Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata; un testo di Trotula de’ Ruggiero[ps2id url=’#a5′] ↓ [/ps2id] , La sinfonia del corpo; di Carmen Korn, [ps2id url=’#a6′] ↓[/ps2id]la trilogia narrativa Figlie di una nuova era, E’ tempo di ricominciare, Aria di novità.
Per procurarvi più facilmente i libri su carta, a questo link potete trovare l’elenco delle librerie aderenti a LIM (Librerie Indipendenti di Milano) che fanno consegne a domicilio. Mandate i vostri contributi, di libri nuovi o già letti, all’indirizzo librarsi@casadonnemilano.it
[ps2id wrap id=’a4′]
Donna Haraway*
Le promesse dei mostri. Una politica rigeneratrice per l’alterità inappropriata.
(Derive e Approdi, 2019)
Questo breve saggio scritto da Donna Haraway nel 1992, ma ancora estremamente attuale, non è di facilissima lettura, anche perché Haraway nei suoi saggi persegue ricerche linguistiche e semantiche in cui il linguaggio viene a far parte integrante della creazione ibrida dei suoi concetti.
Un libro da studiare quindi per ragionare su quanto stiamo affrontando in questi giorni: una pandemia partita dalla mutazione di un virus passato dal mondo animale a quello umano, che ci costringe a rivoluzionare le nostre vite e ad affrontare una crisi economica e sociale mondiale. Mutazione “ naturale” derivata però dall’intervento “artificiale” dell’uomo attraverso deforestazioni e cattura di animali privati del loro habitat, per non parlare di inquinamento e sconvolgimenti climatici.
Il saggio di Haraway ci aiuta ad affrontare il dualismo natura/cultura per superarlo in una postura che declini gli studi scientifici come “studi culturali” e secondo cui “la natura non è un luogo fisico in cui recarsi, non è un tesoro da custodire o conservare in banca, non è un’essenza da proteggere. La natura non è un testo da decifrarsi in base ai codici della matematica o della biomedicina. Non è l’alterità che offre origine, materie prime e servizi. Né madre né curatrice, né schiava né matrice, la natura non è risorsa o mezzo per la riproduzione dell’uomo. La natura è, strettamente, un luogo comune». La natura è “natura sociale artefatta” con cui vanno ripensate le modalità di relazione senza tentare di possederla e di reificarla.
Giuliana Peyronel
[ps2id wrap id=’a5′]
Trotula de’ Ruggiero
La sinfonia del corpo,
Manni 2020, già disponibile in ebook
Sarà ripubblicato a breve dalla casa editrice Manni il “De passionibus mulierum ante in et post partum” il primo trattato sulla salute e le patologie delle donne, scritto nell’XI secolo dalla medica della Scuola di Salerno che fondò ostetricia e ginecologia.Tra il IX e il XIII secolo fiorisce a Salerno una importante scuola di medicina, dove insegnano i maggiori studiosi dell’epoca, aperta anche alle donne, sia come allieve che come magistrae. Una di queste, vissuta attorno all’anno Mille, fu Trotula de’ Ruggiero, la cui opera maggiore, “De passionibus mulierum ante in et post partum” è un trattato di ostetricia e ginecologia di grande diffusione e autorità per tutto il Medioevo. Tradotto in molte lingue europee, pubblicato in decine di edizioni, studiato nelle università, rappresentò per secoli il riferimento cardine della medicina occidentale.
Trotula scriveva: “Perciò dunque, in quanto le donne sono di natura più deboli degli uomini e in quanto sono assai spesso tormentate nel parto, frequentemente sono soggette a malattie, che riguardano particolarmente gli organi adibiti al servizio della Natura. D’altro canto, le donne non osano rivelare al medico, per la condizione di fragilità dovuta al pudore e alla vergogna, le preoccupazioni per le malattie che le colpiscono nelle parti più intime. La miserevole condizione delle donne, e la grazia di una in particolare che mi ha colpito il cuore, mi hanno indotta a trattare con chiarezza le malattie femminili al fine di poterle curare”.
Trotula suggerisce come evitare una gravidanza, o come scegliere il sesso del bambino che si concepisce; è la prima ad affermare, contro consolidate credenze, che la sterilità può avere origine anche maschile; dispensa nozioni di ostetricia sulla posizione del feto nell’utero, dà indicazioni per individuare i segni di una gravidanza, e per il regime della puerpera: particolare attenzione merita il momento del parto, che necessita di una atmosfera serena e rispettosa del pudore della donna.
Trotula pone le patologie non solo in relazione con gli umori e con le ipotesi scientifiche dell’epoca, ma anche con l’intera vita della donna: la sua salute ha a che fare con la filosofia della Natura cui si ispira l’arte medica del tempo, e aspira a un corpo sano in armonia con l’universo. In modo consapevole ed esplicito, Trotula privilegia la sanità delle donne, e dà vita alla medicina di genere.
Sara Sesti
[ps2id wrap id=’a6′]
Carmen Korn
Figlie di una nuova era, 2018; E’ tempo di ricominciare, 201; Aria di novità, 2020;
Tutta la trilogia è edita da Fazi Editore, Roma. Disponibile anche in ebook.
C’è chi ha definito Korn come l’Elena Ferrante tedesca, ma l’analogia si basa su elementi piuttosto esterni. Entrambe hanno amiche come protagoniste, intrecciano vicende personali e storiche in più volumi, però sono molto diversi lo spirito e lo stile. Korn racconta le storie di quattro donne le cui vite s’intrecciano lungo tutto il XX secolo. Lo fa con un’invidiabile leggerezza che non è mai superficialità. Il libro scorre con la modalità della vita stessa, e ne ha il ritmo disteso e incessante. Tesse le fila di un gran numero di personaggi, alternando l’individuale al collettivo, nel succedere delle generazioni; coglie la grandezza delle piccole cose e l’apparente repentinità delle grandi; senza indulgere all’ottimismo ma senza mai perdere la speranza. Il romanzo inizia nel primo dopoguerra, ad Amburgo, nel fiorire della giovinezza di Henny, Kathe, Ida e Lina. Diverse per estrazione, aspetto e carattere, ma tutte coraggiose a loro modo e in anticipo sui tempi. Henny generosa e appassionata del suo lavoro, con una madre possessiva e benpensante; Kathe di famiglia proletaria, più spregiudicata e politicizzata a sinistra; Ida vegeta per interesse in un matrimonio senza amore; Lina, insegnante, si batte per una scuola più aperta; e poi i loro innamorati, figli e amici. I volumi si snodano con lo schema di un grande albero i cui rami si rimandano l’un l’altro. La forza degli eventi storici entra prepotentemente nel privato dei protagonisti e li costringe a scelte dolorose e talvolta drammatiche. I grandi nodi storici sono il nazismo, la guerra fredda, il terrorismo e la caduta del muro. Henny, la più longeva, attraversa tutto il secolo e il libro si chiude con i personaggi che festeggiano l’inizio del XXI secolo. Una saga potente, intessuta di sentimenti intensi, di paure, speranze e dolori, che si legge d’un fiato.
Marilena Salvarezza