Eccoci con tre libri diversi e stimolanti: il testo di carattere autobiografico in forma mista di Natalia Marraffini Off-Lìne Zona Rossa, editore Porto Seguro, 2020, che ci fa conoscere da vicino una giovane donna di oggi, alle prese col lockdown, con la precarietà e con le violenze subìte da bambina; il bel libro fotografico di Liliana Barchiesi, Donne è bello, edizioni Postcart 2020 srl, ricco di splendide immagini di donne di ogni età e di espressioni del femminismo degli anni 70 e oltre; il coraggioso testo/verità di Marta Serafini, L’ombra del nemico – Una storia del terrorismo islamista, Solferino 2020, che esplora il terrorismo di matrice islamista nella storia e nella soggettività delle persone coinvolte, secondo i criteri di un giornalismo che scava in profondità nel contesto mediorientale e occidentale, con attenzione soprattutto alle donne e ai bambini: le vere vittime.
Natalia Marraffini
Off-Lìne Zona Rossa
editore Porto Seguro, 2020
Una giovane donna di oggi, alle prese col lockdown, col precariato, con la realtà virtuale e coi traumi di un’infanzia violata.
Molte cose sembrano concorrere a farla sentire inesistente, quasi nullificata: la mancanza di relazioni e di riconoscimenti, la labilità dei rapporti di lavoro, ma soprattutto le violenze subìte da bambina, episodi oscuri e orribili di abuso che rischiano di farla sentire priva di valore e di soggettività, un oggetto in balìa dei desideri altrui.
L’autrice si riscatta attraverso la presa di parola, la capacità di ricordare e di denunciare, di esprimere verbalmente e poi tramite carta stampata e inchiostro ciò che rischiava di restare sepolto nell’inconscio e nel non detto. L’aiuta la sottolineatura di ciò che nella vita è riuscita ad essere, nonostante tutto: laureata, scrittrice, filosofa, professoressa, ballerina, viaggiatrice, capace di relazioni di amore e di sesso reale, un tempo vittima, ora donna cosciente di sé.
Al fondo, la consapevolezza che “il nulla esiste e non mi ha mai annientata, mi ha dato senso, forza, energia più di qualunque altro e sono io, me stessa in solitudine, in profondo e autentico contatto con l’essere.”
Il libro ci mette in relazione con la vita di una ragazza di oggi, che vive nella fluidità e nella precarietà, capace di essere on-line e off-line quando ciò è necessario e/o utile: anche la solitudine dovuta al Coronavirus può essere infine uno strumento per ritrovarsi. Attraverso pagine di diario, articoli, lettere, riflessioni e ricordi, un percorso di vita e di consapevolezza, il ritrovamento complicato e fluttuante del valore di sé stessa.
Vittoria Longoni
Liliana Barchiesi
Donne è bello
edizioni Postcart 2020 srl
Un bel libro fotografico, un regalo prezioso e ben confezionato che Liliana Barchiesi fa al femminismo, a tutte noi e a se stessa. In copertina e nella pagine iniziali e finali, le immagini affiancate di lei da bambina e da donna adulta, nelle stesse pose e atteggiamenti, e le fototessere scattate nel corso dei decenni esprimono una continuità di fiducia e di serenità.
Donne è bello, sia da bambine che da adulte, sia nelle immagini della quotidianità che in quelle delle manifestazioni femministe.
Le diverse sezioni accostano immagini di ieri e di oggi: fotografie di bambini ritratti negli anni 70, madri e figli in diverse fasi e generazioni, i riti della casa, degli elettrodomestici e del lavoro femminile, gli scatti della prime manifestazioni di donne, delle lotte per l’autodeterminazione, per i consultori e contro la violenza, a contrasto di tutte le discriminazioni, fino alle immagini attuali del movimento Nonunadimeno.
Le fotografie, molto belle, parlano anche da sole; un testo le commenta brevemente. Lea Melandri inserisce qualche pagina sul femminismo, Giovanna Calvenzi commenta l’arte della fotografia al femminile.
Dal piacere di essere fotografata da bambina, alla fotografia come professione e arte.
Dalle bambine degli anni Cinquanta, neonate vestite immancabilmente con le tutine rosa, a movimenti di donne che mettono profondamente in discussione la struttura maschilista della società italiana. Liliana Barchiesi è fotogiornalista, realizzatrice di mostre personali e collettive, autrice di audiovisivi e documentari, femminista per indole e per vocazione, e nostra cara socia e amica, simpatica e sorridente.
Vittoria Longoni
Marta Serafini
L’ombra del nemico – Una storia del terrorismo islamista
Solferino 2020
Difficile avere fiducia nel genere umano quando si leggono resoconti come questi, scritti nel corso di cinque anni da una coraggiosa giornalista che vuole andare a vedere direttamente coi suoi occhi quello che è accaduto e accade in Siria, nel Kurdistan e in tutti i luoghi dove ha agìto il terrorismo islamista. E anche dove rischia di attecchire, nell’invivibile campo di Moria a Lesbo, nelle prigioni dove gli islamisti radicalizzano gli altri detenuti, nel vortice di una violenza guerriera e patriarcale che si autoalimenta nella confusione degli schieramenti e delle alleanze.
Esplosioni omicide e suicide, torture, stupri, storie di miseria e di fame, di morte e di mancato accoglimento; guerre complicate nei giochi di potere; vendette, ricatti a catena.
Tutto questo orrore descritto nel libro è riscattato dalla volontà della giornalista di capire tutte le ragioni, di dare voce a chi non ce l’ha, di confrontarsi senza remore con ciò che avviene e che viene vissuto, secondo i criteri di un giornalismo improntato in modo rigoroso alla ricerca liberatoria della verità. In primo luogo, dalla parte delle donne e dei bambini.
Cercando di allargare lo sguardo, di capire le radici dei fatti. I civili, e specialmente le donne e i bambini sono quelli che in queste guerre contemporanee pagano il prezzo più alto.
La ricerca riguarda anche le donne che aderiscono all’Isis, che l’autrice indaga e vuole ascoltare con attenzione, cercando di capirne le motivazioni.
L’Isis è un cartello del male, che ha l’obiettivo di fare soldi, uccidere, controllare e sottomettere i più deboli. Ma il vero nemico non sono i ragazzini e le ragazzine mandati a farsi esplodere, i giovani condizionati a investire ciecamente i pedoni o ad uccidere i passanti.
“Il nemico sono tutti quelli che non lottano per una società più giusta e che gettano benzina sul fuoco dell’odio per il proprio tornaconto personale. Solo laddove c’è rabbia e frustrazione attecchisce il fondamentalismo.”
Marta Serafini ha presentato il suo libro alla Casa delle Donne di Milano giovedì 15 ottobre.
Vittoria Longoni