In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ripercorriamo oggi i libri scritti da autrici su questo tema che abbiamo recensito negli ultimi mesi.

Sono già parecchi, naturalmente e potremmo citarne molti di più.

E’ stato ed è ancora immenso il contributo della scrittura femminile per ricordare (innanzitutto a se stesse e poi  ad altri), esprimere, gridare, denunciare, far capire che cosa significa la violenza: con tutto il dolore, il rischio della cancellazione di sé, le confusioni, le reticenze, le ambivalenze, le complesse emozioni e sensazioni vissute da chi la subisce e da chi reagisce.

Abbiamo letto pagine autobiografiche, come in “Fai la brava” di Katia M., con i resoconti della battaglia giudiziaria vissuta faticosamente e infine vinta contro un padre violento.

O come in “Offline-zona rossa” di Natalia Marraffini, dove gli abusi sessuali subìti da bambina si sommano alla violenza di una società che impone alle ragazze precarietà e mancato riconoscimento.

Abbiamo guardato con commozione e compreso attraverso i commenti dell’autrice i disegni tracciati in tutti i modi possibili dalle donne detenute nel campo di concentramento di Ravensbruck in “Lupini violetti dietro il filo spinato”

Abbiamo condiviso le analisi, il raccapriccio e le denunce di Carol J Adams in “Carne da macello- la politica sessuale della carne” per le forme di violenza contro gli animali, così contigue a quelle praticate contro le donne.

Tra i numerosi romanzi che affrontano il tema, abbiamo letto le pagine di Maria Zef  in cui la violenza si ripropone come un destino nelle generazioni di donne e richiede riparazione e ribellione.

La proposta di Alessandra Chiricosta con “Un altro genere di forza” incoraggia a pensare e praticare forme di lotta energica e non distruttiva, individuale e collettiva, anche tra le donne stesse.

L’attuale pensiero ecofemminista collega la violenza di genere alla dominazione imposta agli animali e agli ambienti naturali e invita a collegare tra di loro le forme di resistenza e di opposizione a entrambe: a cura di Daniela Padoan “Niente di questo mondo ci risulta indifferente” .

In anticipo sui tempi, ma  in profonda sintonia coi problemi di oggi, le parole di Anna Maria Ortese ne “Le piccole persone” e “Corpo celeste”  mandano un messaggio profetico di nonviolenza radicale e di profonda sintonia con la Terra, gli animali, tutti i viventi.

A cura del gruppo Libr@rsi