di Rita Levi Montalcini
(Baldini e Castoldi)
Elogio dell’imperfezione è un libro che ripercorre la vita di Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012). Levi-Montalcini, neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986, narra la sua esperienza umana e scientifica, i suoi successi e gli insuccessi professionali quasi come fosse un po’ un bilancio della sua vita.
E’ importante riconoscere i propri errori, sostiene la neuro-scienziata, capirli, studiarli per favorire così il progresso scientifico. L’imperfezione è un momento imprescindibile al raggiungimento della meta ed è così consona alla natura umana che merita perciò un elogio.
Tra le pagine della sua vita, l’autrice dedica ampio spazio alla scoperta del Nerve growth factor (NGF), agli studi che le hanno consentito di ricevere il Premio Nobel per la Medicina e agli anni bui del regime nazista. Ma racconta anche del suo ambiente natale, delle difficoltà che incontrò come donna nell’ intraprendere gli studi, difficoltà a cui lei si è poi ribellata con determinazione.
Narra inoltre l’esperienza della terribile guerra e del suo periodo vissuto negli Stati Uniti.
Il ritorno di Levi-Montalcini in Italia avviene per un ambizioso progetto di dar vita ad un’unità di ricerca nel Paese, convenzionata con la Washington University, presso la quale avrebbe continuato a tenere il corso semestrale di neurobiologia ma avviene anche per il suo desiderio di riavvicinarsi alla famiglia.
Molto coinvolgente la parte in cui racconta il lutto per la morte della madre. Non tralascia inoltre di raccontare le difficoltà nel dirigere un istituto di ricerca in Italia che è la sua ennesima sfida.
Molto toccante anche l’apostrofe al noto autore di “Se questo è un uomo”, Primo Levi.
Serena Fuart