A cura di Lidia Cirillo 
(Edizioni Alegre)

“Se il mondo torna uomo. Le donne e la regressione in Europa”, forse un titolo che può scoraggiare, ma non è così il libro a cura di Lidia Cirillo, responsabile della collana di testi femministi Quaderni viola. Un libro che riporta ricerche e riflessioni di più donne, nove, e un uomo, con dati precisi e riflessioni preziose su ciò che accade, uno sguardo attento e partecipe, lucido, che diviene strumento di analisi e di comprensione, dentro la realtà e oltre la realtà del momento, per poterla decifrare e farne risposte. I dieci testi che lo compongono offrono uno sguardo e una conoscenza attiva, a divenire beni comuni di pensiero-azione delle donne e non solo. Essi scandagliano temi e situazioni divenuti bersaglio dei diversi attacchi verso le donne e i loro movimenti, che in questi anni rivelano in modo preoccupante le reazioni di rapporti di potere in cui quelli di genere e gender ancora fortemente esistono e resistono. Dalle destre radicali a un rinnovato integralismo sui temi della sessualità e della riproduzione, dal neoliberismo con i tagli al welfare e con le nuove forme di sfruttamento e di organizzazione del lavoro, a un populismo dello spazio pubblico che s’appropria in chiave reazionaria anche del linguaggio dei diritti. Un attacco all’autodeterminazione, dalle scelte di vita, minate anche dalle minori opportunità o difficoltà lavorative, all’aborto, col suo carico di pesi soggettivi e istituzionali, tra cui chiusura dei consultori, aumento di medici obiettori, alla violenza di genere nelle sue forme più gravi ma anche straripante dai social, al tentativo di chiudere luoghi di aggregazione e autorganizzazione femminili.
Ognuno dei saggi di questa raccolta è uno scudo per reggere l’urto di questa offensiva e riportare all’esigenza di una soggettività libera individuale e collettiva, di una giustizia che la garantisca, di spazi autogestiti dove esercitare l’autonomia, la creatività e la socialità delle donne. Una nuova ondata di movimento femminista globale, di giovani attiviste si è già risvegliata, argine a questo tentativo di cancellare le conquiste ottenute e impulso al cambiamento.
Il libro si chiude con queste parole di Roberta Paoletti, ricercatrice in filosofia, Commissione femm al Parlamento di Bruxelles, redattice della rivista romana Donne Woman Femme, che qui riporta testimonianze sui tentativi di sgombero della Casa delle donne di Roma e altri spazi…
“…le parole che ho riunito in questo scritto non sono soltanto mie, ma di molte e molti. A loro, che nutrono l’intelligenza, che può avere caratteristiche singolari e restituirsi in forme inaspettate, ma è sempre radicata e sempre collettiva, va la mia più grande gratitudine.
L’auspicio è quello che penetrare questo scritto dia lo stesso sentimento di accoglienza e spaesamento che danno i luoghi non sregolati, ma governati da altre regole.”
Auspicio che possa sostenerci anche in questo strano momento a non rinunciare a niente di ciò che è cammino libero.
Rita Bonfiglio