donne e storiaDa tempo desideravamo conoscere più da vicino le ricerche e le esperienze nel campo della storia delle donne e di genere o dei generi, ben sapendo che conoscere questo campo significa non solo venire a contatto con una parte di storia sotterranea ma anche rivoltare i cardini di una visione del passato e del mondo attuale.

Abbiamo quindi progettato un filone che si svilupperà nel tempo con incontri e confronti sul tema. Lo scorso 9 febbraio 2021 ha avuto luogo, on line, il primo di questi eventi.

Quattro i gruppi di ricerca che si sono presentati per illustrare le loro attività: la Società Italiana delle Storiche, la Comunità di Storia Vivente, due docenti di Storia delle Donne e di Genere dellUniversità Statale di Milano e l’associazione IRIS – Milano si fa storia.

I quattro gruppi, diversi per origine e modalità di ricerca, sono stati invitati a presentare i principi fondanti del loro lavoro. Ne è nato un panorama molto variegato ma affine per obiettivi e terreni comuni. La storia sociale è stata per tutte l’humus indispensabile dal quale trarre nutrimento e impulso per lo sviluppo delle diverse ricerche.

Si parte da Teresa Bertilotti della Società Italiana delle Storiche con le attività, pratiche, studi, collaborazioni a riviste che confluiscono in convegni, gruppi di lavoro atti a svelare la parte occultata della storia delle donne in quanto genere e a perseguire l’obiettivo di permeare il mondo della scuola e quello accademico.

Bertilotti sottolinea le caratteristiche della storia delle donne e quella di genere, che si focalizza maggiormente sulla relazione tra i sessi, e ne indica il legame dichiarandosi favorevole a una ibridazione tra le due , per creare una visione più ampia.

La Comunità di Storia Vivente propone la sua ricerca innovativa, tramite la sua storica ispiratrice Marirì Martinengo : a partire dal suo libro La voce del silenzio. Memoria e storia di Maria Massone, donna “sottratta”. Ricordi, immagini, documenti  ha ideato un’originale, ma congrua al femminismo, modalità di ricerca storica.

C’è una storia vivente dentro di noi, e a partire da quel nucleo intimo si può indagare allargando con cerchi sempre più ampi fino al contesto storico-sociale a cui la storia personale conduce.

In questo incontro è affiancata da Laura Minguzzi, coautrice di La spirale del tempo in cui racconta il fenomeno dell’urbanizzazione degli anni ’60 con il disagio dello sradicamento dalla terra delle donne, mediante la storia di sua madre col suo tragico epilogo. Fare storia a partire da sé significa indagare nelle parti obliterate della storiografia maschile.

Maria Luisa Betri e Beatrice Del Bo ci aprono le porte dell’Università Statale, la prima con la Storia delle donne e delle identità di genere, la seconda anche in veste di medievista. La professoressa Betri, docente anche di Storia del Risorgimento, afferma che è stato difficile ricostruire una storia al femminile ma non impossibile.

Il suo percorso è partito dalla storia locale e quindi lombarda, attraverso fonti archivistiche, spesso nebulose perché sotto nomi maschili: epistolari, carteggi, memorie, diari, ma anche biografie, storie familiari, percorsi culturali, testimonianze dal mondo della piccola impresa, dell’amministrazione pubblica e del sindacalismo. Parte di questo materiale è confluito in LArchivio delle donne 1815-1859. Si evince una forte connotazione alla responsabilità e partecipazione femminile alla cosa pubblica, da una parte, e la forte asimmetria nella relazione donna/uomo, dall’altra.

Come sottolinea anche Beatrice Del Bo, molto interessata ai diritti civili e allo studio di gruppi di persone di entrambi i sessi, seguendo il criterio della raccolta di un ampio numero di biografie e connotazione sociale delle donne del basso medioevo (prosopografia). Dichiara il suo interesse allo studio della costruzione dei generi; come si sono costituiti, come sono arrivati a oggi, nella prospettiva di una scienza degli uomini e delle donne per una storiografia a tutto tondo.

Marilena Salvarezza illustra gli obiettivi di Milanosifastoria, rete di Associazioni e del comune di Milano, di cui IRIS è capofila : l’innovazione didattica nella scuola e nella manualistica e la divulgazione della cultura storica per tutti. Per questo usa tutte le forme possibili di comunicazione (anche cinema, teatro, musica, pittura ecc).

Propone una selezione di temi/problemi, con approfondimenti su processi significativi, su scale mondiali, europee, nazionali e locali, con attenzione a soggetti diversi. Ciò non è storia delle donne né storia di genere, ma ne fonda le condizioni. La presenza di Unione femminile Nazionale e Toponomastica femminile permette di declinare ogni anno il tema dal punto di vista delle donne (ruoli lavorativi delle donne , resistenza e migrazioni al femminile, ruoli professionali nella pandemia, ecofemminismo).

Un paio di sollecitazioni dal pubblico, quasi un centinaio di persone fino alla fine, permette alle relatrici di puntualizzare i criteri delle relative ricerche, ma tutte risalgono a terreni comuni come la storia sociale e tutte conducono a comuni obiettivi: fare emergere l’occulto e l’occultato.

Ci rendiamo conto di avere assistito ad un incontro epocale, che per la prima volta ha affiancato quattro gruppi di ricerca diversi, e soprattutto con modalità di ricerca ed esperienza non escludenti, moltiplicando enormemente la portata del patrimonio complessivo. Siamo anche consapevoli che seguire le diverse relazioni in un paio di ore non sarà stato facile per tutte, ma non abbiamo voluto rinunciare a conoscerne la ricchezza e contiamo di approfondire un tale patrimonio.

info: librarsi@casadonnemilano.it