Sono nata l’8 giugno 1954 ad Anversa in Belgio dove ho trascorso la mia infanzia. Da adolescente e da studentessa (all’Università di Bruxelles) negli anni 70, ho pienamente assorbito lo spirito di ribellione di quell’epoca a partire dall’adesione ad un femminismo intersezionale che mi è sempre servito da chiave di interpretazione – e di trasformazione – del mondo.
Il mio desiderio di ampliare gli orizzonti – geografici, culturali, politici… – mi ha portato in America Latina, sulle tracce dei movimenti rivoluzionari, vincenti e perdenti, ancorati in un crogiolo di culture differenti.
In Messico ho conosciuto il ragazzo con cui ho deciso di convivere, cambiando Paese. Arrivata in Italia nell’81, dopo la stagione delle grandi lotte delle donne, ho fatto fatica a trovare posto nell’arcipelago femminista. Mi sono impegnata nei movimenti di solidarietà con il Centroamerica e l’America del Sud.
L’incontro con i movimenti popolari latinoamericani mi ha permesso di cambiare lavoro, nel 1990, dopo 12 anni di insegnamento, assumendo l’incarico di project manager per l’America Latina nella ONG Mani Tese.
Nel 1999 ho incrociato la Marcia Mondiale delle Donne, una proposta nata sulla scia della Conferenza di Pechino, di costruzione dal basso di una rete femminista internazionale, orientata all’azione. Un decennio di intenso lavoro di aggregazione, confronto, apprendimento e mobilitazione dal livello locale a quello globale.
Dal 2011 sono lettrice e membro della Commissione di gestione dell’Istituto Internazionale di Ricerca e Formazione (IIRE) di Amsterdam.
Dal 2010 al 2020 ho ripreso ad insegnare, italiano, nella Scuola Donne dell’associazione Alfabeti e in seguito nella scuola della Casa delle donne.
La mia attività internazionalista è proseguita all’interno del gruppo Networking internazionale della Casa.