di Michela Pagarini

Ricordinfesta, non poteva avere titolo più adatto l’evento che si è tenuto alla Casa domenica 19 settembre, un incontro che voleva al contempo essere l’occasione per salutare Nadia Riva che non è più con noi, e in qualche modo, nel suo stile, celebrare l’impresa gloriosa che lei e Daniela Pellegrini hanno compiuto insieme. Ovvero gli oltre trent’anni di Cicip & Ciciap, lo storico e mitico circolo milanese delle donne.

Difficile spiegare l’atmosfera e la densità affettiva e culturale che si sono sprigionate nella stanza mano a mano che si riempiva, ma mi è sembrato di assaporare lo spirito autentico di quel luogo magico, che lo ha reso così famoso e tanto amato da donne diversissime fra loro per tutti quegli anni. Lo stesso che ancora oggi, quando qualcuna ne parla fa brillare gli occhi a tutte coloro che c’erano, come è accaduto quando c’è stato il momento dei racconti e delle testimonianze dirette di chi c’era. Per ognuna che ha preso il microfono, raccontando il “suo” Cicip o un personale ricordo di Nadia e Daniela, ce n’erano molte nel pubblico che annuivano, ricordando e condividendo sensazioni ed emozioni.

Questo sentire che da individuale può diventare collettivo, è la potente alchimia che si crea quando le donne stanno insieme in maniera autentica e per scelta, un’energia fortissima, irrinunciabile e indimenticabile dopo che la si è provata per la prima volta.
Il grande regalo che Nadia e Daniela hanno fatto a tutte noi, è stato quello di aver saputo creare uno spazio in cui ció accadeva ogni sera, e di riuscire a proteggerlo a lungo, garantendo per oltre trent’anni l’esistenza di un luogo condiviso e possibile per tutte.

Così, in questa celebrazione, c’è stato spazio e tempo per molte cose: discorsi e ricordi, proiezioni audio e video, letture, canti, balli, e naturalmente la cena, la convivialità che tanto ricorda quei tempi e anche altrettanto e nella stessa misura appartiene anche alla Casa, un modo in cui spesso diventa semplice e gioioso stare insieme.

Insomma è stato bello e a tratti commovente, ho rivisto vecchie amiche con gran piacere fra cui le mie compagne di autocoscienza, e abbiamo parlato del passato e del futuro, di facezie e grandi temi, ricordando chi ci ha dato tanto e ci mancherà altrettanto e per sempre. Ma, anche, di progetti futuri, speranze e possibilità, immerse per tutto il tempo in un’infinità di chiacchiere interrotte da saluti, risate, lacrime, mascherine e abbracci virtuali.

Mentre me ne andavo, mi sono resa conto che in questo ultimo anno e mezzo è stato raro vedersi, perché – come tutti del resto – siamo state forzatamente separate le une dalle altre.
Ieri, sperimentandola dopo tanto tempo, mi sono ricordata la bellezza della vicinanza.