di Paola Redaelli.
Sabato 15 gennaio 2022, ore 16:30-18:30
Il romanzo di Maaza Mengiste, Il Re Ombra, alza la spessa cortina che fino ad oggi nascondeva le donne e gli uomini etiopi che furono protagonisti della guerra contro gli italiani in Etiopia. Di loro si conosceva pochissimo, anche se oggi, grazie al lavoro di importanti storici italiani come Rochat, Del Boca, Labanca, Dominioni, di quella guerra colonizzatrice, durata ben 6 anni, si sa ormai molto più di quanto per decenni si è voluto sapere e far sapere.
Attraverso la scrittura di Maaza Mengiste, americana ma etiope di nascita, il romanzo – un lungo flash back che parte dal 1974 e torna al 1974, anno in cui l’imperatore Hailé Selassié viene detronizzato da un colpo di Stato – riesce a dar corpo, pensieri, animo e psiche alle donne soprattutto, ma anche agli uomini che combatterono contro gli italiani, nonché agli stessi italiani.
L’ideazione del romanzo, come ha detto in varie interviste Mengiste, nasce dalla rabbia contro la guerra imposta dai sogni imperiali degli italiani, contro la violenza, gli stupri, le devastazioni, i soprusi, gli omicidi di massa da loro perpetrati – e non solo dall’esercito, ma dai “civili” residenti, basti pensare alle carneficine seguite al fallito attentato contro Graziani ad Addis Abeba nel 1937.
Tuttavia la scrittura mostra con ogni evidenza che quell’emozione, legata al sentimento della terribile ingiustizia subita, è stata superata. Non sarebbe stato possibile, altrimenti, che Mengiste riuscisse con tanta acutezza a penetrare nella mente delle due protagoniste femminili del romanzo, Aster e Hirut, e a restituire il loro percorso personale nel corso della guerra. A disegnare con tanta vivezza il personaggio quasi muto della “cuoca”. A resuscitare la cantante italiana Maria Uva, ammirata soprano italiana che intratteneva e incoraggiava col suo canto le decine di migliaia di soldati diretti in Etiopia. E ancora: a interpretare la figura dell’imperatore-traditore del suo popolo, a inventare e dar corpo al Re Ombra, rappresentazione vivente dell’idea del potere e dell’autorità che gli etiopi allora avevano.
Oltre che ai due personaggi italiani: il Colonnello Carlo Fucelli, e il giovane fotografo Ettore Navarra, l’autore delle foto che devono costruire e alimentare l’immaginario degli italiani in patria sui loro avversari e il mito della potenza dell’impero italiano rispetto a un popolo di “selvaggi”.
Raccontata da Mengiste la storia della guerra colonizzatrice è un’altra storia. Da qui il titolo che si è voluto dare al nostro incontro – La nostra storia non è la loro storia –, che vuole evidenziare come su quella storia sia ancora necessario riflettere. E come, se ciò è vero per tutti i paesi colonizzatori, tanto più lo è per noi, italiane e italiani, che ancora ci consideriamo tutto sommato e malgrado tutto “brava gente”. Per questo a discutere del romanzo, accanto alla traduttrice Anna Nadotti, ci sarà con noi la saggista Nadeesha Uyangoda, autrice di un libro sull’Italia di oggi, che appunto del razzismo italiano di oggi discute.
Maaza Mengiste, nata ad Addis Abeba nel 1974, vive a New York, è autrice di Il Re Ombra (Einaudi, 2021), Lo sguardo del leone (Neri Pozza, 2010) e della raccolta di racconti non ancora tradotta in italiano Addis Ababa Noir (Akashic Books, 2020).
Anna Nadotti è traduttrice dall’inglese e critica letteraria. Collabora con numerose testate e con la Scuola Holden. Ha vinto il Premio Pavese sezione Traduzione 2020. Fra gli autori da lei tradotti, A.S. Byatt, Amitav Ghosh, Anita Desai, Rachel Cusk, Hisham Matar, Tash Aw, Maaza Menghiste e Virginia Woolf.
Nadeesha Uyangoda, giornalista e scrittrice, è nata in Sri Lanka ed è cresciuta in Brianza. Autrice di un saggio che ha fatto discutere l’Italia, L’unica persona nera nella stanza (66thand2nd Editore 2021), è laureata in giurisprudenza
Per partecipare via Zoom registrarsi e richiedere il link a www.casadonnemilano.it/prenotazioni-webinar/#reombra
L’incontro potrà essere seguito anche sulla pagina Facebook della Casa delle Donne di Milano https://www.facebook.com/CasaDelleDonnediMilano