di Angela Giannitrapani.
Lunedì 7 Marzo 2022 ore 17,30, nel quarto incontro in presenza della rassegna Nei libri c’è la vita, incontriamo una delle più vivaci espressioni della letteratura postcoloniale.
Elaine Cynthia Potter Richardson, nasce ad Antigua nel 1949 dove resterà per i primi sedici anni della sua vita. Poi si trasferisce negli Stati Uniti lavorando come ragazza alla pari e successivamente, inseguendo la sua passione per la fotografia e la scrittura, collabora a varie testate giornalistiche. Comincia a scrivere romanzi dalla forte connotazione autobiografica e nel 1973 assume il nome di Jamaica Kincaid.
La sua vita, quella di sua madre, di suo fratello e perfino i suoi antenati divengono materia narrativa. A questa si aggiunge la relazione con la terra di origine e il trauma per lo sradicamento da quella stessa terra; il rapporto di amore e denuncia per una madre patria violata dal colonialismo e corrotta dalle conseguenze di quello stesso dominio straniero; la rabbiosa condanna del potere imperialistico che depriva l’economia, la cultura e la lingua dei popoli, così come ha deprivato quelli del popolo a cui apparteneva l’autrice per nascita.
Emigrata altrove, benché sembri non avere più forte appartenenze, Jamaica Kincaid non smette di evocare l’Antigua da lei conosciuta, con il sempiterno sole e il cielo blu, con la vegetazione, la variopinta cucina, con le persone e i loro modi di associarsi, di prendersi in giro e di sostenersi; con il senso dell’obeah, la magia bianca o nera a seconda di come si usa.
Ma non trascura di descrivere le uniformi ordinate di stile britannico dentro le quali vengono ingolfate bimbette ribelli, i cappellini di ordinanza sotto i quali vengono nascoste le treccine crespe, le chiese anglicane affollate della domenica e una lingua che non è più quella degli antenati. In questa Antigua multistrato, che non è quella del turista e non è fino in fondo quella del conquistatore, si consumano i conflitti di identità culturale, di relazione parentale e di crescita personale.
Annie John e Un posto piccolo, i libri di cui parleremo, comprendono questi temi. Il primo raccontando l’entrata nell’adolescenza di Annie e la sofferenza che prova nel distacco dalla madre che la vuole indipendente da sé e ligia alle regole sociali; il secondo, attraverso la lettura di un estratto, denunciando la rabbia verso un potere occidentale arrogante.
I temi della relazione materna e della relazione con la madre patria, del colonialismo, della debolezza di un popolo che dopo l’indipendenza si avviluppa nella corruzione saranno presentati alla giovane platea a cui si indirizza la rassegna Nei libri c’è la vita. Ma proprio per la intensità e severità dei temi, lo faremo anche con mezzi audio visivi che meglio possano coinvolgere, insieme a letture scelte dai libri e sapientemente lette dalla giovanissima attrice Marialice Tagliavini.
Incontro in presenza fino a un massimo di 50 persone con mascherina FFp2 e Green Pass.
Per prenotarsi: https://www.casadonnemilano.it/prenotazione/#Antigua
Diretta streaming dalla pagina Facebook della Casa delle Donne di Milano.
info: libr@rsi@casadonnemilano e bibliomediateca@casadonnemilano