Durante la notte di sabato 20 novembre l’esercito turco ha lanciato un attacco aereo sul Kurdistan, in particolare sul Rojava (Siria del Nord e dell’Est) e sul Nord dell’Iraq. I bombardamenti sono seguiti fino al mattino, colpendo diverse località della regione e distruggendo infrastrutture civili.
Città come Kobane e Shengal, simboli della resistenza delle donne curde, yazide e delle forze di difesa delle donne YPJ contro l’esercito fondamentalista dell’ISIS (notoriamente sostenuto da Erdogan), sono state tra i principali bersagli. La rivoluzione del Rojava, che al grido di “jin jiyan azadi” (donne, vita, libertà) porta speranza ai popoli e alle donne di tutto il Medio Oriente e del mondo, non piace e fa paura al potere fascista e misogino del sultano Erdogan.
E ancora una volta le sue bombe cadono su quelle terre martoriate ma resistenti, con il beneplacito dell’Europa, degli USA, della Russia, e nel silenzio assordante dei media italiani. (Nella foto in home, il presidio davanti al consolato turco a Milano il 22 novembre)
Rompiamo il silenzio! Denunciamo e lottiamo contro la guerra genocida di Erdogan ai popoli del Kurdistan! Contro i numerosi crimini di guerra e i femminicidi perpetrati dall’esercito turco, il secondo esercito della Nato! Contro il silenzio e l’indifferenza complici dell’Unione Europea e dell’Italia! Per una soluzione di pace, anticoloniale, femminista e radicalmente democratica in Kurdistan e in tutto il Medio Oriente!
“Jin Jiyan Azadi”! “Donne, vita, libertà”!
Qui il link al Comunicato dell’assemblea nazionale di Rete Kurdistan Italia