La notte tra il 23 e il 24 febbraio 2023, mentre da Perugia ad Assisi il popolo della pace marciava in silenzio per dire no alle ragioni della guerra, dell’odio e del calcolo politico, e sì a quelle della mediazione, della sorellanza e della fraternità, la Casa delle Donne di Milano si è raccolta in una veglia di pensieri, parole e gesti di pace e amicizia.
Dopo esserci collegate con la Casa Internazionale delle Donne di Roma, che dalle 21.00 alle 23.00 invitava tutte e tutti a partecipare ad “Addio alle armi, una serata di riflessione collettiva ad un anno dall’invasione dell’Ucraina”, abbiamo proseguito per alcune ore leggendo le parole di Svetlana Alexievitch, Kurt Vonnegut, Antonella Anedda, Ingeborg Bachman, Edgar Morin, Wisława Szymborska, David Maria Turoldo e altre scrittrici e scrittori, artiste e artisti, pensatrici e pensatori che sulla guerra hanno detto parole incontrovertibili.
Abbiamo riflettuto su come la pace stia diventando sempre più simile alla guerra, devastata dalla violenza, dall’abuso, dalla prepotenza dei pochi, ma anche dall’apatia e dall’indifferenza dei molti; ascoltando brani della Sinfonia n. 7 di Šostakovič, dedicata a Leningrado assediata, ascoltando la lettura del “Manifesto contro la guerra” stilato dalle Donne contro il Pentagono, che nel novembre del 1980 circondarono con i loro corpi il quartier generale del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America.
A chi vuole trascinarci, sempre più disorientate/i o fascistizzate/i verso la guerra, continuiamo a opporre le riflessioni di chi non vuole smettere di pensare.
Siamo la maggioranza, in Italia, in Europa e nel mondo. Continuiamo a dirlo forte e chiaro e a condividere pensieri ed esperienze. Già solo metterli in comune è un gesto che crea amicizia.
A partire dalla sera del 23 febbraio la Casa delle Donne di Milano si è rivestita di striscioni sui CRIMINI DI PACE attualmente in corso nel nostro paese: invio di armi, respingimento dei migranti, violenza contro le donne, morti sul lavoro, distruzione dell’ambiente, indifferenza e apatia.
Abbiamo dichiarato così il nostro punto di vista sulle guerre e su quella che troppe voci insistono a chiamare pace.
Che la Casa delle Donne di Milano sia sempre più un luogo dove il buio della ragione viene fugato.