Una città più sostenibile, più rispettosa dei diritti delle donne, più inclusiva: questo l’ambizioso intento di Human Hall, un progetto che collega decine di ricercatori di quattro Università (Bicocca, Bocconi, Statale e Politecnico) in partnership con il Comune di Milano e altri enti pubblici e privati.
Giovedì 6 aprile 2023 hanno scelto la Casa delle Donne per lanciare un ciclo di seminari e di attività contro le discriminazioni di genere. Che riguardano le donne in generale, ma che si aggravano e si sommano se si parla di lavoratrici, di immigrate, di donne con disabilità e problemi di salute mentale, persino di età (“troppo giovani”, “troppo vecchie”).
La scelta della Casa delle Donne di Milano come luogo ideale per parlare di “una città per tutte” è stata sottolineata da Alessia Cappello, assessora allo sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune, e da Carlotta Cossutta, copresidente della nostra Casa.
Due prorettrici dell’università degli Studi, Marina Carini e Marilisa D’Amico, hanno raccontato quello che la ricerca può fare proiettandosi fuori dagli atenei per una “rigenerazione” degli spazi urbani dal punto di vista sociale. Mattia Peradotto, presidente dell’Unar, l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, ha inserito il progetto nel più largo campo nazionale ed europeo.
Human Hall lanciato lo scorso 8 marzo come primo hub scientifico che mette al centro parità e diritti, fa parte di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto finanziato dal PNRR che vede la collaborazione di 24 soggetti pubblici e privati e che punta a trasformare l’area metropolitana del capoluogo lombardo in un ecosistema di innovazione per la sostenibilità e la rigenerazione urbana: dall’energia rinnovabile alla mobilità green, dall’utilizzo dei big data per la salute alla finanza sostenibile, per una società pienamente inclusiva.
Questi i temi dei seminari che si svolgeranno alla Casa delle Donne, dalle 15 alle 17 dei giorni indicati: le molestie sui luoghi di lavoro (il 3 aprile scorso), le discriminazioni sulla base della salute mentale (13 aprile 2023), linguaggio e discriminazioni (17 aprile), lo sfruttamento sul lavoro di donne e minori (18 maggio), i maltrattamenti verso le donne con disabilità (22 maggio), le discriminazioni sulle migranti (29 maggio). Si conclude il 1° giugno con “Donne, culture e discriminazioni intersezionali”.