La Casa delle Donne di Milano ha deciso di fare una donazione al Centro antiviolenza di Faenza in seguito dell’alluvione che il 16 maggio scorso ha colpito la Romagna e in particolare Faenza.

Questa la testimonianza che ci hanno inviato, ringraziandoci di tutto cuore.

“Come Centro antiviolenza del territorio dell’Urf (Unione della Romagna Faentina) abbiamo in gestione sette case rifugio e una casa di semiautonomia. Di queste, una casa rifugio e la casa di semiautonomia sono state travolte da diversi metri di acqua, esondata dal fiume Lamone.

La casa rifugio era momentaneamente disabitata, mentre la casa di semiautonomia era abitata da un nucleo di 3 persone, che sono state salvate nella notte grazie alla Protezione civile, poiché l’acqua aveva raggiunto i 6 metri di altezza . Attualmente il nucleo è stato collocato in un albergo a spese del Comune di Faenza.

I primi giorni sono stati molto pesanti, le strade erano inagibili ed è stato per noi praticamente impossibile poter raggiungere le case e controllare i danni subiti.

L’appartamento di semiautonomia ha perso tutto il mobilio, gli elettrodomestici, la porta di ingresso e le porte interne, tutto sommerso e divelto da acqua e fango. I muri erano completamente coperti di fango. L’impianto elettrico è saltato e sarà da rispristinare. Per la caldaia stiamo aspettando una verifica dai tecnici addetti. La casa rifugio ha subito meno danni, prevediamo di dover acquistare alcuni mobili che l’acqua ha reso inutilizzabili e ovviamente dovremo ritinteggiare tutte le pareti perché la muffa sta progredendo.

La stima dei danni per i due appartamenti è di diverse migliaia di euro.

L'appello che chiede aiuti per le case rifugio per vittime di violenza.Entrambi gli appartamenti ci sono stati concessi in comodato d’uso gratuito da parte di due private cittadine faentine, per questo l’Amministrazione comunale non potrà sostenerci nei lavori di rispristino. Essendo l’Associazione una persona giuridica non abbiamo modo di accedere ai contributi stanziati dalla Regione per sostenere cittadine/i e attività, e recentemente l’Assessora regionale alle Pari Opportunità ci ha riferito che sembra non esserci al momento la disponibilità di possibili aiuti a noi destinati.

Ecco perché ogni donazione e aiuto che ci arriva ci permette di poter progettare un reintegro delle abitazioni, anche se siamo consce che i tempi di ripristino saranno piuttosto lunghi. Il nostro obiettivo è comunque quello di poter nuovamente ospitare, prima possibile, donne e minori in percorso di uscita dalla violenza”.