A Gaza, ma anche nei Territori Palestinesi Occupati, stiamo assistendo a qualcosa che non si può definire altro che un genocidio in diretta.
Qualcosa che non ha nulla più a che vedere con la rappresaglia – già la parola è atroce, sia pur riferita a un paese che pur autoproclamandosi democratico è colonialista e pratica l’apartheid – per la criminale azione di Hamas del 7 ottobre: 847 civili finora identificati (oltre ai militari) e 239 cittadini israeliani rapiti .
Dal 7 ottobre ad oggi, 18 novembre 2023, i morti palestinesi conteggiati a Gaza sono circa 12.300 di cui 5.000 i bambini, per non parlare dei feriti. Più del 40 per cento delle abitazioni è stato distrutto. In Cisgiordania, una guerra silenziosa registra, sempre ad oggi, oltre 400 morti palestinesi.
La mancanza di luce, elettricità, gas, pane e soprattutto acqua rende ardua la sopravvivenza anche di coloro che sono sopravvissuti.
Non vogliamo restare in silenzio, anche se lo sgomento ci lascia senza voce.
Che cosa possiamo fare noi, qui in Italia, a Milano?
La richiesta di un immediato cessate il fuoco è importantissima, ma costituisce solo un primo passo. La richiesta delle dimissioni di Netanyahu e del suo governo al di fuori di un piano reale per dare una terra al popolo palestinese è solo un modo per lavarsi le coscienze.
Ne discutiamo martedì 21 novembre alle ore 18:00 nello Spazio da Vivere della Casa delle Donne di Milano con
Giuditta Brattini, Associazione Gazzella Onlus
Luisa Morgantini, Assopace Palestina
Piera Redaelli, consulente ONG Terres des Hommes
Un’attivista del Laboratorio ebraico antirazzista
Un’attivista di Gaza FREEstyle
Un’attivista delle Giovani Palestinesi d’Italia
Firmate il nostro appello per l’immediata cessazione dei bombardamenti:
https://www.casadonnemilano.it/finisca-lassedio-di-gaza/
*In copertina: Donna di Gaza nella sua casa bombardata, 2014 @ Isabella Balena