Angela Giannitrapani presenta e discute il suo nuovo romanzo il 19 marzo alle 18, in dialogo con donne di generazioni diverse: la sociologa Marina Piazza e Giulia Tenenti, giovane collaboratrice della Bibliomediateca.
La scrittura del romanzo fotografa il quotidiano alla ricerca delle meraviglie nascoste nelle sue pieghe. Una nonna anziana, una madre alle prese con carriera e famiglia, una figlia adolescente alla ricerca di sé stessa: tre generazioni di donne legate dalla magia particolare che scaturisce da una maternità replicata, triplicata e rispecchiata dal ciclo dei ricordi e delle ricorrenze.
Come spesso avviene nelle famiglie “della porta accanto”, la nonna è più indulgente verso le novità e le bizzarrie della nipote; la donna adulta che sta al centro ha tutte le responsabilità, i pesi e a volte le asprezze che vengono dal suo triplice carico di lavoro, verso sé stessa, verso la madre e verso la ragazza. La figura impetuosa e acerba della nipote, carica di tutte le mode e i modi, le risorse e le ribellioni degli adolescenti di oggi, emerge vivida dalle parole della genitrice e della nonna. C’è anche una collaboratrice domestica accolta bene nella famiglia italiana: fa parlare tutte via cellulare un’altra donna, sua madre che vive dall’altra parte del pianeta in un contesto molto diverso, ma altrettanto caldo.
Nella trama si dipanano le triplici relazioni, fino alla scomparsa della nonna e oltre. Dalle pagine diaristiche della nonna e della madre, che si affiancano sotto lo sguardo successivo della nipote adolescente, nascono particolari e schizzi vivaci di racconti.
Nonostante gli inevitabili conflitti, per le protagoniste del romanzo cura reciproca e cura di sé riescono ad armonizzarsi negli incontri, anche perché ciascuna delle tre donne ha molti motivi per riconoscersi nell’altra. Le incomprensioni e i guai di tutti i giorni – compreso quello irrimediabile del deterioramento senile e della morte – trovano una loro composizione e il senso della vita si arricchisce della continuità generazionale e genetica. Il percorso della giovane figlia è costellato di problemi e ostacoli, soprattutto con la madre: lo seguiamo con interesse e simpatia.
È una fortuna poter vivere queste relazioni intrecciate, anche grazie alla vicinanza fisica e a un contesto che favorisce la circolazione delle esperienze. E grazie alla sensibilità che circola tra le tre donne, riflesso della profonda umanità e gentilezza dell’autrice e frutto del femminismo.
Il romanzo aveva già vinto, da inedito, il terzo premio del concorso Clara Sereni 2021 ed era arrivato finalista al premio Città di Como 2022. Ora ha trovato una veste editoriale all’altezza della sua qualità ed è candidato al Premio Strega. In bocca al lupo, cara Angela!