Sono passati 13 anni dal crollo delle Torri Gemelle di New York e dall’inizio dell’offensiva in Afghanistan promossa dagli Stati Uniti alla guida di un’ampia coalizione, che prometteva di liberare il mondo dal terrorismo, portare la democrazia in quel paese e liberare le donne afghane dall’oppressione del regime dei talebani.
Quelle promesse avevano acceso qualche speranza nella popolazione afghana, allora già stremata da quasi 25 anni di guerre: l’invasione sovietica seguita da una sanguinosissima guerra civile e infine l’arrivo del regime dei talebani avevano ridotto il paese in macerie e la popolazione alla miseria e alla disperazione. Le donne afghane erano costrette al silenzio, all’impossibilità di curarsi, di studiare e vivevano sotto il burqa.
Che cosa è cambiato in Afghanistan dal 2002 a oggi? Le donne sono state davvero liberate? Il paese si è dotato di istituzioni democratiche? I colpevoli dei crimini di guerra sono stati assicurati alla giustizia?
Ne parleremo alla Casa delle Donne il 14 ottobre alle 18.30 con Mariam Rawi della Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA), una delle organizzazioni femminili afghane indipendenti più attive e affermate in campo sociale in Afghanistan.
L’incontro sarà introdotto dal documentario Boccioli di Rabbia (di Michela Guberti), un viaggio in Afghanistan, da Peshawar a Kabul, che la regista ha fatto insieme Sahar, una donna di RAWA, nel 2006. Una tappa dopo l’altra, tra villaggi sperduti e periferie, si vedono le scuole all’aperto, le cliniche rudimentali, le tante attività sociali che RAWA riesce a mantenere in aree trascurate da tutti. L’incontro è promosso dal CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane).