Qualche giorno fa, di notte, via chat.
– Qualcuno organizza qualcosa contro il raduno nazi-fascista? Quello che il 20 dicembre si terrà in un luogo istituzionale qui a Milano?
– Non ho ancora avuto tempo di guardare…
– Se sì, la Casa aderisce e partecipa, vero?
– Non so… Settimana scorsa al presidio ANPI eravamo in tre della Casa.
(Il giorno dopo, sempre via chat).
– Devo fare un post per il presidio di domani. La Casa aderisce al presidio antifascista!

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Non è accettabile che le nostre istituzioni diano spazio, o solo pensino di dare spazi pubblici, a partiti e organizzazioni nazisti e xenofobi. La Casa delle Donne di Milano ha aderito al presidio promosso dalla Camera del Lavoro di Milano alle 14 nel piazzale della Camera del Lavoro.

La Casa ha aderito per testimoniare con la presenza che siamo una realtà che si schiera a favore delle differenze. Di ogni tipo. Ogni iniziativa della Casa mira, infatti, a valorizzare la ricchezza delle differenze e delle pluralità. Nel nostro statuto infatti c’è scritto che l’Associazione Casa delle donne di Milano “è democratica, è basata sull’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità, si ispira a principi di nonviolenza, tutela i diritti inviolabili della persona e agisce per fini di promozione sociale, civile, culturale e scientifica.” Inutile dirlo, siamo profondamente e costituzionalmente contrarie a qualsiasi movimento che velatamente o, come in questo caso, apertamente si definisca nazista o fascista o che sostenga idee e azioni che ledano i diritti di singoli o di gruppi di persone.

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Fortunatamente, lo spazio istituzionale in centro città per la manifestazione di Forza Nuova non è stato concesso. Si è tenuta in un albergo di periferia. Ma il presidio c’è stato e Nicoletta Gandus ha parlato per la Casa. “La Casa delle donne valorizza i talenti e le differenze. Bene noi siamo differenti da coloro che al momento stanno manifestando in un luogo al chiuso, per fortuna. La Casa in questi giorni ha ricordato con più manifestazioni ed eventi la figura di Etty Hillesum, giovane ebra olandese morta nei campi. Bene non possiamo non ricordare che il nazismo non è memoria, ma è storia del presente. Non è soltanto Milano in questo momento, è l’Ungheria, è Dresda, è Roma …”

WP_20141220_14_57_57_ProNon eravamo in molti al presidio, ma il piazzale davanti alla Camera del lavoro era pieno. Molte bandiere. La Casa era presente, rappresentata da un gruppetto di temerarie che hanno sfidato il freddo. Abbiamo deciso che è assolutamente necessario avere anche noi una bandiera, la bandiera della Casa, per essere più visibili e testimoniare che a Milano c’è una Casa che “vuol essere un punto di riferimento per una trasmissione costante di esperienze e conoscenze che favoriscano l’inserimento di ognuna e di tutte nel contesto cittadino, tenendo conto delle molteplici diversità dovute alla cultura di origine, all’età anagrafica, alla condizione sociale, alla scelta affettiva e sessuale e alle posizioni culturali e politiche.” Una Casa delle donne che è antifascita, insomma.

Sabina Langer