foto AGiovedì 30 marzo, alle ore 19, Michela Embriaco, regista, interprete e autrice dell’adattamento drammaturgico, e Chiara Continisio, curatrice della rassegna teatrale “Sostantivo femminile. InScena la storia delle donne” e l’anglista Elisa Bolchi, presidente e fondatrice della Italian Virginia Woolf Society presentano, presentano alla Casa delle Donne una breve anteprima di Una stanza tutta per sé, spettacolo tratto dall’omonimo libro di Virginia Woolf.

Tra immagini oniriche e piccoli fatti quotidiani, alternando ironia e sentimento, affilati sguardi sulla realtà e invenzione, Woolf intraprende un viaggio poetico nell’universo femminile che diventa denuncia della condizione di inferiorità delle donne, costrette o ad ammutolire la propria creatività e i propri desideri o a soccombere al pregiudizio. Come sarebbe accaduto anche a Judith, la talentuosa sorella di Shakespeare, se fosse esistita.

L’obiettivo è indicare alle donne la strada della loro indipendenza, sapientemente simboleggiata da «una rendita di cinquecento sterline l’anno e una stanza tutta per sé». Luoghi del desiderio più che misure monetarie e perimetri di muri, essi hanno oggi altri nomi, diversi in ogni parte del mondo, ma sempre la stessa urgenza e lo stesso valore ideale. Il congedo di Woolf dalle sue lettrici ci riguarda più di quanto non paia a prima vista: «Ora è mia convinzione che questa poetessa che non scrisse mai una parola e fu sepolta nei pressi di un incrocio è viva. Ma che lei possa nascere senza quella preparazione, quello sforzo da parte nostra, sarebbe impossibile. Ma io sono convinta che lei verrà, se lavoreremo per lei e che lavorare così, anche se in povertà e nell’oscurità, vale certamente la pena».

In scena al Nuovo Teatro Ariberto (via Daniele Crespi 9) il 31 marzo e il 1° aprile. Info e prenotazioni www.nuovoteatroariberto.it (tra le convenzioni della Casa)