Molto interessante e ricco l’incontro del 24 gennaio su Laura Conti e l’ambientalismo italiano. Valeria Fieramonte presentando il suo libro “La via di Laura Conti” ha ripercorso la vita, il forte impegno antinazista e ambientale, l’attività medica, sociale, politica, educativa e le numerose pubblicazioni di Laura Conti, spesso in sorprendente anticipo sui tempi per le sue intuizioni e proposte scientifiche e per la capacità di individuare prontamente i possibili rischi delle nuove tecnologie.
Il dialogo con Silvana Galassi e gli interventi successivi hanno messo a fuoco i rapporti complessi di Laura con la sinistra politica e in particolare col PCI, con Legambiente, col femminismo.
Paolo Pinardi ne ha testimoniato le difficoltà nei rapporti col comunismo italiano. Marzia Campioni, studiosa di Laura Conti, ha potuto incontrarla di persona quando, in passato, ha lavorato come dirigente nel settore Scuola e Formazione di Legambiente; ora ne è uscita, ma segue con partecipazione la lotta delle lavoratrici e lavoratori della GKN di Firenze. Costanza Panella è intervenuta come esponente della Direzione lombarda di Legambiente.
Laura Conti è stata sempre molto netta e autonoma nelle sue prese di posizione, improntate a una nitida consapevolezza ecologica e alla volontà di chiarire sempre innanzitutto le ragioni scientifiche delle sue battaglie. Il rapporto col femminismo è stato controverso: Laura ha considerato a volte “settario” il movimento femminista degli anni Settanta e Ottanta, ma lo ha sempre supportato con le sue considerazioni biologiche sulla sessualità e sul contributo femminile alla riproduzione (metà del DNA e gli organelli mitocondriali vengono dalla madre). Tanto che si potrebbe dire –secondo un’espressione usuale di Laura- che è più madre la madre di quanto non sia padre il padre.
Secondo molte di noi, il momento più nuovo e coinvolgente dell’evento è stato il dialogo con le nuove generazioni. Martina Comparelli dei Fridays For Future è stata applaudita con calore: ha proposto un attivismo ambientalista di ragazze/i sempre collegato con l’impegno sociale e intersezionale, capace di parlare agli strati più ampi della popolazione che lavora e vive nelle città, aperto alle tematiche femministe; queste non vanno “rimandate al domani”, ma devono essere contemporanee e sinergiche alle lotte per l’ambiente e il futuro.
Con maggiore pessimismo, Leonardo di Ultima Generazione ha spiegato il senso delle azioni dimostrative attuate dal gruppo. Ci ha fatto sentire l’angoscia della sua generazione, la necessità di agire subito di fronte all’imminenza della catastrofe, l’impegno personale degli attivisti che affrontano rischi e multe e rinunciano alla ricchezza e alla ricerca della “carriera”.
Abbiamo avuto una nuova conferma della presenza forte, “saggia” e intersezionale delle ragazze e delle donne nelle lotte ambientali e per la difesa e la dignità del lavoro e del futuro. Femminismo e impegno ecologista possono coniugarsi e convergere.
Vittoria Longoni