di Floriana Lipparini.
Il 26 marzo 2021 alle ore 16:00 le Case delle donne di tutta Italia s’incontrano online per affermare insieme l’insostituibile valore umano, sociale e politico dei luoghi delle donne, presidio di diritti e di libertà.
Abbiamo un appuntamento importantissimo, il 26 marzo alle 16:00. Ci incontriamo online in una piazza virtuale con le Case delle donne di tutta Italia per dare vita a un documento “costituente”, che finalmente illumini e definisca l’irrinunciabile valore umano, sociale e politico degli spazi che generazioni di donne sono riuscite con le loro lotte a conquistarsi, nonostante i mille ostacoli che un arcaico sistema patriarcale ha gettato sulla nostra strada.
La pandemia ha imprevedibilmente svelato una verità da tanto tempo nascosta, ma che le donne conoscono bene. Sono e sono sempre state le donne il soggetto fondamentale che garantisce incessantemente la riproduzione della vita e della società. Sono le donne che possono costruire le condizioni dell’esistenza con la forza di una visione del mondo differente dal predatorio sguardo maschile. Le donne possono essere il cambiamento necessario alla sopravvivenza dell’umanità, come dice Vandana Shiva.
Ma, per il mancato riconoscimento di questa realtà, sono anche le donne che hanno pagato alla pandemia il prezzo più alto in fatto di fatica, di disoccupazione, di violenze. E questo è un fatto certificato, impossibile da negare o ignorare, così come le cause all’origine del salto di specie che ha scatenato il virus.
Eppure, persino oggi che “ogni cosa è illuminata” e sappiamo da cosa nasce la malattia del pianeta, inquinato da millenni di cieco sfruttamento patriarcale e capitalista, persino oggi la parte maschile del mondo tenta di negare la soggettività, il protagonismo e l’autodeterminazione delle donne, negando il nostro diritto a quegli spazi autonomi di pensiero, di incontro, di creatività, di libertà che sono le Case delle donne.
Cos’altro significa infatti il tentativo di esorcizzare e delegittimare l’importanza di questi spazi riducendone il ruolo a spazi “di servizio”? Così si comporta una politica maschilista incapace di riconoscere il semplice fatto che le donne non sono una categoria al servizio degli uomini, ma la componente maggioritaria dell’umanità che si sta coraggiosamente liberando da millenarie catene.
Lo vediamo tutti i giorni, il patriarcato non riconosce il sostanziale fallimento della sua distruttiva ideologia, non cede al cambiamento necessario. Disparità, discriminazioni e abusi di potere sono all’ordine del giorno, fino all’orrore dei femminicidi che niente sembra fermare.
Ecco perché dobbiamo difendere l’esistenza e il valore delle Case delle donne come preziosi presidi di salvezza, di libertà e di diritti.
Questo è infatti anche la Casa delle donne di Milano, un luogo concreto e simbolico nato dal desiderio e dalla passione di tante donne determinate a esistere come soggetti autonomi, offrendo a tutte la possibilità d’incontrarsi, di confrontarsi, di fare cultura e pensare a un mondo nuovo, a una nuova città.
Riconoscere il valore di questa storia, di questa ricchezza e di questa pratica di libertà è il meno che un’amministrazione progressista possa fare a Milano. E noi ce lo aspettiamo.
L’incontro sarà in diretta su:
https://www.facebook.com/DonneCgil/
www.collettiva.it
https://www.facebook.com/CasaDelleDonnediMilano/
Per intervenire durante la diretta prenotarsi scrivendo a politichedigenere@cgil.it, inviando nome, cognome ed email