Sarà lunedì 21 ottobre 2024 alle 11, al Tempio Valdese in via F. Sforza 12, l’addio a Bianca Beccalli, sociologa femminista, socia e grande amica della Casa delle Donne. Era con noi quando la Casa è stata inaugurata, l’8 marzo 2014. Era con noi nel marzo scorso quando abbiamo festeggiato i dieci anni della Casa, con il suo impegno e la sua instancabile vitalità, nonostante le sempre più precarie condizioni di salute.

La salutiamo con le parole di Marina Piazza, anche lei sociologa e attiva nella nostra Casa.

Avevamo vent’anni e oltre il ponte… vedevamo la vita. Avevamo vent’anni e ci siamo conosciute perché ci siamo trovate vicine di casa, cioè di due stanze contigue in una soffitta di via Terraggio. Una vera soffitta con il minuscolo cesso comune sul ballatoio. Lei veniva da Pavia, io da Padova, tutte e due neolaureate. Poi lei si è sposata con Michele ed è partita per Cambridge, per approfondire gli studi di sociologia. Ci siamo ritrovate, lei all’Università, io fuori dall’Università, ma con questo comune obiettivo di occuparci delle donne. Io, all’ombra di Laura Balbo, della loro difficile doppia presenza, lei soprattutto del lavoro, delle differenze di genere, del ‘gender gap’ (Donne in quota…).

Per un’intera vita ci siamo trovate e riperse, ma sempre come se abitassimo ancora in stanze attigue, sicché posso dire che lei ha fatto parte della mia vita intera, mettendo insieme idee ma anche cene, ma anche vacanze bellissime. E allora non vorrei parlare della sua statura intellettuale, della sua vivacissima intelligenza, ma vorrei dire soprattutto del suo amore per la vita, della sua vitalità inarrestabile, persino quando negli ultimi tempi era malata, disabile, come lei diceva. Per l’intera vita io ho ammirato, e anche invidiato, questa sua forza che non si fermava di fronte a niente.

Persino quando, la settimana scorsa, era in ospedale, davvero gravemente malata, la prima cosa che ha detto è stata: “Scusa oggi non ho il trucco”. Bianca, le ho risposto, sei come un gatto con sette vite. E invece no, questa volta non c’è stato il miracolo. Ma io vorrei ricordarla così, sempre pronta a partire per nuove avventure, sempre oltre il ponte…

Marina Piazza