MercatoCosa intendiamo quando parliamo di buen vivir? Come possiamo applicare questo concetto al tema del cibo? Sono gli argomenti che verranno affrontati nell’incontro che il gruppo “Città Bene Comune” organizza alla Casa delle donne di Milano sabato 12 marzo dalle 15,30 alle 18,30.

Dopo aver affrontato il tema della mobilità, gli itinerari milanesi al femminile e l’incontro con le nuove realtà delle social street, lo studio delle buone pratiche e l’attenzione alla qualità della vita ci ha portato, come gruppo, a occuparci del cibo.

Buen vivir è la traduzione in lingua spagnola dell’espressione quechua sumak kàwsay e si riferisce alla consapevolezza, maturata all’interno delle culture indigene dell’America Latina, dell’interdipendenza esistente tra esseri viventi e natura e della necessità di trovare un equilibrio per il benessere reciproco, per l’armonia tra comunità umana e ambiente.

Un concetto che mette in discussione i modelli di sviluppo neo-liberisti attualmente dominanti e disegna prospettive di cambiamenti sociali tanto profonde da essere stato adottato, come obiettivo di politica nazionale, nella costituzione di Ecuador e Bolivia. Ma come trasferire questo concetto nella realtà che viviamo, come applicarlo nel nostro attuale stile di vita e, soprattutto, come farlo quando parliamo di cibo?

La riflessione che abbiamo deciso di condividere con tutte le donne della Casa è stata caratterizzata da un metodo dialogico e operativo che ci ha portato a

  • costruire una mappa che ci ha permesso di scoprire le relazioni e le complessità legate alla scelta e all’uso del cibo;
  • intervistare donne che si sono messe in gioco attuando buone pratiche;
  • approfondire la lettura delle etichette dei prodotti alimentari e scoprire i pericoli nascosti negli alimenti già nella fase produttiva;
  • immaginare una cucina “condivisa” come pratica sociale delle donne e spazio di riproduzione della vita.

Il valore sociale del cibo passa attraverso mercati, feste, ospitalità, condivisione, e permea tutta la città in quanto luogo dei percorsi della distribuzione e dell’acquisto, ma anche della relazione centro/campagna e rende evidente il passaggio dalla marginalizzazione ed esclusione delle realtà periferiche alla ricostruzione di un tessuto urbano , di una “città bene comune” che è ciò che ci rappresenta, da cui vogliamo partire e a cui vogliamo tendere.

A partire da questo lavoro corale, scopriremo dunque insieme le vaste connessioni che si attivano tra le scelte di consumo alimentare da noi attuate e una molteplicità di aspetti quali la salute, l’ambiente, le relazioni sociali, la convivenza con le diverse culture delle nuove presenze… Ascolteremo le testimonianze di donne che stanno già attuando esempi di buone pratiche e chiederemo consigli ad esperte per imparare a scegliere.

E metteremo in luce come noi donne, da sempre attente alle tematiche legate al cibo, possiamo essere artefici consapevoli di un cambiamento culturale e sociale profondo e di una nuova “economia della cura” basata sull’etica della sussistenza, non più appannaggio del solo mondo femminile, ma nuovo punto di partenza per donne e uomini insieme.

Come concludere un incontro simile se non con una degustazione guidata di buon cibo preparato secondo i principi della cucina etica della nostra chef Nunzia? Qualcosa di buono ci attende a fine incontro. Vi aspettiamo alla Casa!

6.3.2016
Enrica, Floriana, Ornella, Stefania, Vera di Città Bene Comune