Nel 2011, in Siria, è iniziata la sollevazione contro Bashar Assad e il governo centrale siriano è collassato: il Kurdistan siriano non si è schierato né con Assad né con gli oppositori e a partire dal 2013 ha avviato la creazione della Regione autonoma del Rojava, costituita da tre cantoni (Kobane, Afrin e Cizre) e regolata da un Contratto sociale ispirato a una proposta di Ocalan, il leader kurdo imprigionato dal 1999 nell’isola-carcere di Imrali.
Il Contratto sociale del Rojava propone una democrazia dal basso, che garantisca i diritti delle minoranze, che realizzi la parità di genere, che rispetti l’ambiente e nel quale tutte le etnie e le fedi religiose abbiano pari dignità.
L’aggressione dei fondamentalisti dell’ISIS a Kobane, nell’estate del 2014, ha impegnato le forze di autodifesa kurde maschili e femminili (YPG e YPJ) in una strenua battaglia, ancora in corso, per la liberazione della città e dei territori circostanti. E ha impegnato i kurdi della Turchia, che si sono prodigati per sostenere i loro fratelli oltreconfine.
All’inizio di marzo due piccole delegazioni organizzate dal CISDA (Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane) di cui hanno fatto parte due donne dalla Casa è andata nel Kurdistan turco: a Diyarbakir per festeggiare l’8 marzo, nei campi profughi degli yazidi, a Suruc (la città a sei chilometri da Kobane dove hanno trovato accoglienza migliaia di sfollati). Alcune di noi sono riuscite a entrare a Kobane, a pochi giorni dalla sua liberazione.
A Istanbul abbiamo incontrato donne che operano nelle istituzioni, nelle case delle donne, con gli sfollati; abbiamo partecipato a un presidio delle madri per la pace, che da oltre 20 anni chiedono giustizia per gli scomparsi, abbiamo parlato con i militanti dell’HDP, il partito kurdo-turco che si è presentato alle imminenti elezioni del 7 giugno.
Di tutto questo vogliamo raccontarvi e mostrarvi le immagini in un incontro che si terrà il 15 giugno alle 18.15, presso la Casa delle Donne di Milano, al quale abbiamo invitato alcuni dei giovani protagonisti del nostro viaggio.
– Zeynep Kurban, attivista kurda;
– Mem Alan, attivista kurdo, impegnato a Suruc nell’organizzazione dei campi sfollati di Kobane;
– Gloria Geretto, del CISDA, organizzatrice della delegazione;
– Gea Piccardi, videomaker.
Seguiteci anche su Facebook alla pagina: Di ritorno dal Kurdistan