di Anita Sonego.
Negli ultimi mesi, prima dell’ affossamento del Ddl Zan, i mezzi di informazione hanno usato, spesso in modo oscuro o improprio, concetti come: “identità di genere”, ” binarismo”, ” gender fluid”, teoria gender” ” transessuali”, “transgender”….
Tematiche che finora erano state affrontate dai soggetti interessati, o che erano stati argomento di studio o rivendicazioni contro le discriminazioni, venivano proposte al dibattito sociale e politico senza la necessaria conoscenza e riflessione.
Si è verificata inoltre, una divaricazione – e spesso un vero e proprio scontro tra ” fronti” opposti (anche all’interno del mondo femminista e lesbico).
L’esempio più eclatante di tale contrapposizione è stato da un lato la scena ‘ da stadio’ verificatasi al senato dopo la bocciatura de Ddl Zan , dove una parte di parlamentari applaudiva e si abbracciava, e dall’altro le immediate manifestazioni nelle piazze dei/delle sostenitrici e sostenitori della legge.
Una proposta che avrebbe riconosciuto il diritto all’esistenza e alla dignità di ognuno, e senza essere stgmatizzati/e, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale e affettivo.
La Casa delle Donne di Milano, che ha nel suo statuto anche l’impegno di promuovere la libertà e la dignità di ogni persona, propone una serie di incontri per approfondire le tematiche relative alla varietà con cui si esprimono il desiderio, la sessualità, l’amore.
Lidia Cirillo, che nel libro “ La terra non è piatta” ed.Asterisco si confronta con le diverse teorie relative al genere e al sesso, ci aiuterà a orientarci in tematiche spesso oscure se non addirittura demonizzate.
Il 25 gennaio, la proiezione del film Tomboy di Céline Sciamma sarà da spunto per confrontarci su sesso, genere e infanzia in rapporto all’instabilità del genere.
Il personaggio principale del film sta ” sulla soglia” sia dal punto di vista dell’età che da quello del genere di cui svela la precarietà.
Negli incontri di febbraio e marzo potremo confrontarci con la realtà delle vite di persone transessuali e transgender perché solo l’esperienza di vita riesce ad esprimere la verità profonda di ogni ‘diversità’.
Concluderemo questo percorso con la presentazione della ristampa del ‘mitico’ libretto “Sesso e genere” di Maria Nadotti che per molte di noi fu il primo testo italiano ad affrontare, nel 1996, una tematica che sarebbe diventata sempre più necessaria per aiutarci a capire le trasformazioni in atto non solo nelle relazioni uomo/donna ma anche tra le varie parti di noi e la complessità dei nostri desideri e delle nostre vite.