Abbiamo ricevuto dalle amiche di Awmr Italia, Donne della Regione Mediterranea, questo importantissimo appello che vogliamo sottoscrivere e pubblicare. Sapete quel che sta accadendo di nuovo: nel Giorno della Terra la sacrosanta e pacifica protesta dei Gazawi è stata soffocata con le armi. Ci sono morti e feriti. Un’atroce ingiustizia che si perpetua da oltre 70 anni, nell’indifferenza della comunità internazionale. We stand with Palestine, noi stiamo con loro, con Ahed Tamimi ingiustamente incarcerata e con le tante donne che resistono con enorme coraggio.
Un’altra strage di civili palestinesi è stata compiuta nei giorni scorsi sul confine della Striscia di Gaza dall’esercito israeliano, che ha deliberatamente aperto il fuoco contro i partecipanti alla Marcia del Ritorno. E’ l’ennesima violenza israeliana contro il popolo palestinese, dopo i precedenti eccidi compiuti nella Striscia di Gaza da Israele nel 2009, 2012, 2014.
Israele continua a porsi al di fuori della legge internazionale grazie al sostegno degli Usa e dei paesi alleati, continua a costruire le colonie in Cisgiordania ignorando le risoluzioni dell’ONU, continua a tenere in prigione adolescenti palestinesi come Ahed Tamimi, colpevole di aver schiaffeggiato un soldato israeliano entrato abusivamente nel cortile della sua casa.
Come Awmr Italia, deploriamo il consueto silenzio-assenso dell’Italia di fronte a questo ennesimo crimine israeliano. Il governo italiano, tacendo, dimostra di fare carta straccia dei diritti umani e civili del popolo palestinese. Inoltre è fallace e ipocrita la presunta equidistanza fra Israele e Palestina di certe istituzioni internazionali e dei mass media mainstream . Non si può essere equidistanti quando da una parte si usano le pietre e dall’altra le bombe e i carri armati.
Noi sosteniamo con forza la “Marcia del ritorno” palestinese esprimendo piena solidarietà alle ‘tende del ritorno’ allestite al confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Denunciamo l’assedio che da oltre 10 anni è stato imposto alla Striscia di Gaza, con la complicità dell’Egitto; condanniamo la decisione provocatoria del presidente Usa Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale dello Stato d’Israele e di spostare lì l’ambasciata Usa.
Sosteniamo con forza il diritto al ritorno dei profughi palestinesi e siamo vicine alle donne e agli uomini palestinesi che resistono da oltre 70 anni alle politiche criminali e di apartheid attuate da Israele.
Ribadiamo il pieno sostegno alla causa nazionale del popolo palestinese e al suo diritto ad avere uno stato indipendente e sovrano entro i confini del 1967. Solo quando saranno rispettati tutti i diritti del popolo palestinese, la pace potrà realizzarsi in quella parte del mondo.