Il libro al centro dell’incontro è “Ferite di parole”, edito da POIESIS, 2013, di Leila Ben Salah e Ivana Trevisani, rispettivamente giornalista tunisina e psicologa –antropologa che svolge attività di formazione all’estero in situazioni post-belliche per progetti psico-sociali, principalmente per donne. Anche nei precedenti libri di Ivana Trevisani (ad es. Il velo e lo specchio) al centro dell’indagine ci sono le donne arabe e le forme di resistenza che mettono in campo contro regimi oppressivi e integralisti, comprese la cura di sé e la proposizione di saperi profondi.
Ferite di parole entra nel mondo delle società arabe, dalla parte delle donne, senza stereotipi per raccontare il loro ruolo nei movimenti di protesta che hanno coinvolto il bacino del Mediterraneo.
L’intento è dar voce, con rara sensibilità ed empatia nonché profonda conoscenza sul campo, al mondo femminile della Tunisia, dell’Egitto, della Libia fino alla Siria, al Bahrein e allo Yemen. Attraverso storie singole e collettive si raccontano il protagonismo delle donne nei movimenti di democratizzazione, il pensiero e le energie di associazioni femminili, testimoni, blogger, giornaliste.
Nell’incontro l’autrice e la conduttrice saranno affiancate da testimoni (tra cui Odette Yiramburanumwe, protagonista del salvataggio di bambini ruandesi durante la guerra intestina e Quejdene Majri).
Si alterneranno immagini, riflessioni, letture, testimonianze.