Sono entrate in fila, compunte, a testa alta con un tocco di rosso sul completo nero, ormai la loro “divisa” e sembravano personagge (questo non è un errore, ma una scelta) di quei cori con una lunga professionalità: disinvolte e padrone della scena. Il primo concerto ufficiale del coro Il mio canto libero, il coro della Casa nello “spazio da vivere” straboccante di socie, parenti, amiche, amici e mariti tutte e tutti rapiti, incantati…
Cantano che lui è partito per la guerra e loro hanno voglia di fare all’amore, lo aspettano, ma lui non è tornato e allora lo tradiranno con qualche altro? Cantano che gira la voce che lui la sta per lasciare, ma lui nega, nega, anzi la accusa di essere ingrata, di volersi dimenticare che è stata il suo primo amore e la prega, piagnucola che non lo lasci. E intanto“piene di fuoco nelle vene” devono lavorare tra mille umiliazioni e stenti con pochi soldi che nemmeno bastano per mangiare… Ma dopo aver abbozzato e “ticchettato” sino al sabato, quando arriva la domenica si mettono tutte eleganti, davvero “scicche in verità” che manco le si riconosce, tanto che gli uomini le scambiano per signore, però guai per loro se si avvicinano e osano dire qualcosa: ”squagliatevela” è la risposta.
Un concerto con canzoni popolari alcune note, altre molto meno raccolte dalle più famose etnomusicologhe, ricercatrici e cantastorie italiane da Caterina Bueno a Giovanna Marini, da Rosa Balestrieri a Maria Carta. Quali le ragioni di una tale scelta? «Valorizzare e diffondere il patrimonio musicale curato da artiste che hanno dato un contributo fondamentale alla musica popolare italiana con un preziosissimo lavoro di ricerca e raccolta di canti che diversamente sarebbero andati perduti» dice Marcella Inga, la maestra del Coro che non aveva mai diretto un coro, ma concerti e preparazione tanta: fa parte del Quartetto “Caminar” con un repertorio di canzoni latino-americane di autrici e autori contemporanei impegnati sul piano civile e sociale, quali Violeta Parra, Victor Jara, Mercedes Sosa, Daniel Viglietti ecc; canta nel coro Hispano Americano, canta nel Quintetto Imperfetto (musica antica e barocca) è stata voce solista nel trio Milonga.
Alla nostra proposta di creare un coro della Casa, recalcitrava per umiltà, ma alcune di noi a insistere: almeno provare. E Marcella ha accettato la sfida.
Si è vista crescere e crescere il gruppo e ha tirato fuori competenze e talenti: chi ha voce solista, chi sa suonare il flauto, chi la pianola e lei, ovviamente molto bene la chitarra e le percussioni.
Un lavoro intenso con incontri settimanali, prove e prove. Ora il nostro coro non ha niente di dilettantesco, rabberciato, anche se tra la trentina di donne coriste non c’è nessuna professionista. Durante e alla fine del concerto tanti applausi, tre bis e in tante a gridare “braveee” e loro bravissime, anche a ringraziare con quell’inchino tanto profondo, composto ed elegante che Marcella ha loro insegnato.
(Riprese: Livia Sismondi, montaggio: Renzo Ranzani)
Grazie a tutte voi!!!
Francesca Amoni