Venerdì 11 ottobre 2019, dopo l’emozionante spettacolo dei giovani del gruppo Our Voice, Nariman, Naijwa e Bushra, tre forti e determinate donne palestinesi, hanno portato la loro testimonianza su quanto accade nel loro villaggio, Nabi Saleh, dove dal 2009 è in atto una resistenza popolare non violenta. Hanno raccontato la loro quotidianità fatta di continui soprusi da parte dell’esercito israeliano che sostiene e difende i coloni dell’insediamento illegale di Halamish.
Tre donne forti e consapevoli che la partecipazione delle donne palestinesi alla lotta di liberazione ha trovato e trova ostacoli sia da parte di Israele, sia da parte della propria comunità, sia di loro stesse: “i vincoli che ostacolano la nostra partecipazione alla vita pubblica li abbiamo dentro le nostre teste”.
Il cammino dalla prima Intifada, nel 1987, ad oggi è stato duro, ma anche portatore di consapevolezza del proprio ruolo di donne. È questa consapevolezza che illumina tutto il loro discorso: “nella nostra lingua, rivoluzione e libertà, sono due parole femminili, questo richiama immediatamente la nostra responsabilità come donne che abitano questa terra”. Imperialismo, capitalismo, colonialismo sono i veri responsabili della condizione di oppressione in cui vivono la maggior parte dei popoli nel mondo, da qui bisogna partire per lottare per la libertà, ma anche per i diritti sociali, giustizia per tutte e tutti.
Concludiamo con una bellissima immagine regalataci da Nariman: “io mi sento come la chioma di un grande albero, voi siete le mie radici, nutritele! La mia lotta diventerà la lotta di tutta la Palestina”.
A noi presenti questo incontro molto partecipato lascia la responsabilità di moltiplicare la loro voce e di fare pressione sulle nostre istituzioni, sui nostri governi perché attuino politiche di condanna e di boicottaggio della politica del Governo israeliano.
Marinella Sanvito