Con Jane è l’appuntamento che la Casa delle Donne di Milano ha dedicato il 28 ottobre all’opera della scrittrice inglese in occasione del bicentenario dalla sua scomparsa. Molte donne, studiose, lettrici incuriosite o appassionate, giovani ricercatrici e studentesse si sono incontrate per dibattere e riflettere, ma anche fare festa e condividere le suggestioni stimolate da un’artista che più passano gli anni e più sembra vedere confermata l’attualità dei suoi romanzi. Da vera pioniera Jane Austen ha saputo trasformare in arte la vita quotidiana dell’Inghilterra di primo Ottocento e indagare, con penna lieve, le relazioni affettive delle donne. La giornata di studio e di festa ci ha confermato una volta di più che la sua straordinaria capacità di tratteggiare caratteri e atmosfere può essere riletta oggi con nuova consapevolezza, e che le sue pagine condite di intelligenza e ironia si confermano fitte di spunti e intuizioni sulla via della libertà delle donne. I concetti spesso contrapposti di “emancipazione “ e “liberazione” appartengono alla storia dei femminismi della seconda metà del Novecento; ma la ricerca di felicità e di libertà delle straordinarie personagge austeniane trasmette un messaggio che travalica i secoli.
Fotografie, ritratti, video, installazioni: così rivive Jane
Nei suoi romanzi – ci hanno detto molte relazioni durante la giornata – troviamo percorsi di donne che prendono in mano la vita da protagoniste, maturano, mettono a fuoco i propri desideri e mentre cercano il compagno giusto con cui condividere l’esistenza modificano se stesse, le loro relazioni e il loro mondo; un’ampia varietà di rapporti di figlie con madri, più o meno competenti o goffe nel loro ruolo, e con figure materne sostitutive; ragazze che saggiamente entrano nel mondo degli uomini con la compagnia e la guida di altre, sorelle, amiche, consigliere. Jane Austen ha dato una prova fondamentale di come una donna possa costruire espressione autonoma di sè e anche fonti di reddito sulla base della scrittura romanzata del mondo di relazioni che vede intorno a sè.
Per l’occasione l’ampia sala dello Spazio da Vivere è stata allestita e decorata con la direzione dell’artista e photoeditor Chiara Corio (mybesthalf.eu), e alle sue creazioni che mescolano ritratti, fotografia e oggetti quotidiani in un’iconografia suggestiva ed evocativa si è affiancato il contributo dell’associazione Sul filo dell’arte (sulfilodellarte.org), impegnata in iniziative dagli scopi sociali e culturali all’insegna del colore: una collaborazione che ha portato alla Casa di via Marsala un’installazione originale creata ad hoc. Studenti e docenti del liceo artistico Caravaggio di Milano hanno costruito manufatti diversi e un video coinvolgente dedicato a frasi e parole-chiave dei romanzi austeniani; l’intervento di tre ragazze della scuola, che hanno parlato del loro percorso di lettura e di creazione artistica, è stato uno dei momenti più appassionanti del pomeriggio, salutato con molto calore dal pubblico.
La piacevole degustazione di tè, completa di biscotti, è stata offerta dalla tea room milanese La Teiera eclettica (teieraeclettica.it), titolare di uno dei tavoli tematici che hanno completato la giornata e hanno permesso, tra l’altro, di sfogliare o acquistare sul posto i testi della scrittrice inglese o i saggi ad essa dedicati, fumetti e riviste inclusi.
Dal canone letterario alla quasi icona pop
La discussione è stata avviata autorevolmente dalla critica letteraria, docente e saggista Liliana Rampello, autrice di Sei romanzi Perfetti. Su Jane Austen (Il Saggiatore, 2014) che ci ha fatto entrare subito nelle straordinarie novità e nelle sapienti costruzioni narrative della scrittrice. La studiosa Silvia Neonato ha sostituito Anna Maria Crispino, impossibilitata a partecipare: entrambe sono componenti tra l’altro della Società Italiana delle Letterate e animatrici della rivista Leggendaria, hanno esplorato il canone letterario e le più recenti rivisitazioni che hanno portato Jane Austen a divenire quasi un’icona pop. Non poteva certo mancare Jasit (Jane Austen Society of Italy) che per voce della presidente Silvia Ogier ha accompagnato il pubblico con grande competenza nelle vicende editoriali di Jane Austen tra passato e presente, mentre la giornalista Giovanna Pezzuoli si è assunta il compito non da poco di mettere a fuoco il personaggio di Mr. Darcy, fulcro ormai dell’immaginario romantico. La ricercatrice indipendente Sara Filippelli ha cucito spezzoni di film, video e serie televisive ispirate all’opera austeniana.
Un focus sul romanzo Ragione e sentimento è stato guidato dalla psicoanalista Carla Stroppa, che ha proposto spunti di analisi tra lettura, suggestione e inconscio. Seguita da Barbara Mapelli, tra le fondatrici della Casa delle Donne di Milano oltre che saggista e pedagogista, che ha esaminato le ricadute positive del lavoro di Jane Austen sul piano formativo; dalle lettrici dell’epoca afflitte da una sistematica “pedagogia dell’ignoranza”, fino alle donne di oggi. La conduzione di Vittoria Longoni, grecista e socia storica della Casa delle Donne di Milano, ha cucito tutti gli interventi fino al dibattito finale tra le relatrici e le partecipanti all’incontro, all’insegna di un dialogo attivo. Molto apprezzata anche la cena finale.
E’ stata una giornata che in un connubio di approfondimento, condivisione e confronto ha spaziato tra letteratura, cinema, storia e cultura dei femminismi attuali. Un incontro che oltre a riproporre la figura e l’opera di una grande scrittrice del passato ha puntato a sostenere e sollecitare l’infinita capacità creativa delle donne in tutti i campi, in un clima di scambio cordiale e produttivo.