Martedì 2 marzo alle 18.00 presenteremo la nuova edizione del testo di bell hooks, “Elogio del margine/ Razza sesso e mercato culturale” (ed. Tamu) pubblicato insieme a una lunga intervista all’autrice di Maria Nadotti sotto il titolo “Scrivere al buio”.

bell-hooks-03Il pensiero di bell hooks, in minuscole per sottolinearne il carattere collettivo, penetra sia nel mondo accademico di cui fa parte sia negli ambienti dei movimenti neri e femministi internazionali. È stata una delle prime teoriche e attiviste a rivendicare un pensiero femminista posizionato, frutto di una collocazione ben salda dentro una storia e una cultura nera americana, diversa da quelle del femminismo mainstream americano, bianco e di classe media, fintamente universale.

L’esperienza dell’oppressione multipla e inscindibile dà luogo a una militanza politica altrettanto articolata. Non esiste un prima e un dopo, un prevalere della lotta antisessista rispetto a quella antirazzista o viceversa. E allo stesso modo bell hooks rivendica l’esercizio di un pensiero critico a partire dal margine e non come privilegio di una classe sociale, intellettuale.

Mentre la prima parte del libro sviluppa i concetti più teorici della scrittrice sulle relazioni patriarcali e razziali all’interno delle comunità e delle famiglie nere, in rapporto con la società bianca predominante, sull’estetica e lo sguardo colonizzato, sul rapporto tra l’arte e la politica rivoluzionaria, la seconda parte, sotto forma di intervista, ci aiuta ad approfondire la genesi del pensiero e della pratica politica di bell hooks, a partire dall’esperienza quotidiana, e mai slegata dalla sua comunità di provenienza, seppur parzialmente distaccata da essa.

Abbiamo invitato a interloquire con Maria Nadotti, autrice dell’intervista e dell’introduzione al libro, due giovani donne italiane, di origini africane, per confrontare il pensiero di bell hooks con la realtà postcoloniale – anche se spesso non riconosciuta come tale – italiana in cui sono cresciute e in cui svolgono la loro attività: Selam Testafai, attivista del movimento Non Una di Meno e Ariam Tekle, autrice e regista.

Come Gruppo Internazionale della Casa delle Donne ci fa piacere partecipare alla riscoperta di una delle esponenti del femminismo nero americano, precursora dell’approccio intersezionale, rivendicato fortemente dalla nuova ondata femminista, plurale e transnazionale, di cui ci sentiamo parte.

Per partecipare all’evento, registrarsi e chiedere il link a: www.casadonnemilano.it/prenotazioni-webinar

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