A proposito dell’articolo di Stefano Landi, Corriere Milano 15 ottobre 2019.
Contesto: Open day della scuola “Francesca Amoni” corsi di italiano per donne migranti, 11 ottobre 2019 dalle 10 alle 12.
A seguito dell’intervista ad alcune delle insegnanti presenti, sul Corriere Milano del 15 ottobre è uscito un ampio articolo, segnalato anche in prima pagina, sulla Scuola di italiano per straniere della Casa delle Donne.
I due titoli (occhiello in prima: Straniere, veto dei mariti, titolo “Vietato imparare l’italiano” e, all’interno, Uno stop all’integrazione/Crollano le iscrizioni alla scuola di italiano per le ragazze straniere, sommario: Tanti mariti si oppongono. Numeri dimezzati alla “Amoni”) trasmettono un’immagine non veritiera delle donne che seguono i corsi e di quelle che li organizzano, contribuendo invece, anche in modo involontario, ad alimentare allarmi e stereotipi su un terreno delicato e complesso come quello dell’integrazione degli immigrati.
Caratteristica della Scuola di italiano della Casa di via Marsala è quella di essere riservata alle donne. Questo fa sì che l’ambiente sia percepito come “protetto”, rispettoso delle identità culturali e personali da molte migranti, in particolare dalle comunità di accoglienza per le donne, le cui ospiti sono parte importante della nostra utenza. Non abbiamo mai registrato problemi con i loro compagni e mariti: in molti casi non ci sono, perché le donne sono sole a Milano, in qualche caso li abbiamo visti accompagnarle ai corsi. Inoltre, come in parte l’articolo racconta, un’altra caratteristica dell’approccio della Casa è di offrire alle straniere, oltre all’insegnamento della lingua, percorsi e opportunità di empowerment personale.
L’unico episodio che giustifica il titolo (alcune affermazioni virgolettate non appartengono alle persone indicate) è quello, riferito da un’insegnante, della reazione violenta di uno straniero a un volantino della Scuola distribuito in un mercato cittadino. In effetti, il problema del divieto maschile esiste in alcuni casi, ma non è corretto generalizzarlo né riferirlo all’esperienza della nostra Scuola.
Veniamo ai numeri. A metà ottobre di quest’anno abbiamo 40 iscritte contro le 60 di fine ottobre dell’anno scorso. Secondo la nostra esperienza, le iscrizioni aumentano nel corso del mese di ottobre e proseguono per tutti i mesi dell’anno. Ci sono diverse cause per questa flessione (soprattutto il calo del numero di donne nelle comunità a causa dei decreti Salvini) che comunque non giustificano, a nostro parere, tanto clamore mediatico.
Segnaliamo inoltre che abbiamo inviato contestualmente una lettera al Corriere facendo presente le stesse perplessità e lo stesso dissenso che esprimiamo in questo contesto.
Rimaniamo in attesa di una pubblicazione della nostra lettera e/o di una loro risposta in merito a quanto abbiamo rilevato.
Le insegnanti della Scuola di Italiano “Francesca Amoni” della Casa delle Donne