Giovedì 4 febbraio 2021 alle 18, faremo insieme un percorso on line nella mostra “Tina Modotti. Donne, Messico e libertà”, di prossima apertura  al Mudec Photo nell’ambito del palinsesto del Comune di Milano “I talenti delle donne”. Ci guiderà Biba Giacchetti, curatrice della mostra, fondatrice dell’agenzia Sudest57. Per iscriversi all’incontro, scrivere a www.casadonnemilano.it/prenotazioni-webinar. Per info: fotografe@casadonnemilano.it.

Tina Modotti

Tina Modotti © | Le donne di Tehuantepec portano frutta e fiori sulla testa, dentro zucche dipinte chiamate jicapexle, 1929

Così Biba Giacchetti ci racconta la figura di Tina Modotti e la mostra a lei dedicata:

Tina Modotti, artista, attivista, raffinata pensatrice, ha marcato in modo indelebile la storia della fotografia. I suoi celebri scatti compongono le collezioni dei più importanti musei del mondo e sono il simbolo di una donna emancipata, la cui arte fotografica è indissolubilmente legata alla sua vita e all’impegno sociale.

Poverissima e costretta a emigrare, Tina avrebbe potuto seguire la carriera di attrice, e sfruttare la sua rara bellezza per il facile ottenimento di agi economici, ma la scelta di indipendenza la condusse verso lo studio e l’approfondimento delle sue innate doti artistiche.

Tina espresse la propria idea di libertà attraverso la fotografia e l’impegno civile soprattutto in Messico, Paese di cui divenne un’icona (nella foto, Donna di Tehuantepec 1929), ma oltrepassò ben presto i confini delle Americhe, per essere riconosciuta sulla scena artistica mondiale. Durante la sua breve vita si batté in prima linea per un’umanità più libera e giusta e per portare soccorso alle vittime civili di conflitti come la Guerra di Spagna.

La mostra illustra la sua fase artistica durata appena un decennio, che ha coinciso con un periodo storico di straordinario fervore culturale, politico e sociale. Tina ha potuto confrontarsi con i più grandi artisti del suo tempo e ha svolto una ricerca tecnica e sperimentale di grande interesse legata alle correnti del surrealismo, per poi trascenderne i confini e dirigere la sua arte verso nuove forme di comunicazione, con una originalità di esecuzione che resterà insuperata.

Il percorso si compone di stampe originali ai sali d’argento degli anni Settanta, lettere, documenti e video, testimonianze dell’arte compenetrata al pensiero di questo spirito libero che attraversò miseria e fama, passione politica, arresti e persecuzioni, ma suscitò anche l’ammirazione di Pablo Picasso, Rafael Alberti e Pablo Neruda, che a lei dedicò una poesia. Tina lascia con le sue immagini un segno inconfondibile e sublime, reso tale dalla coerenza delle sue scelte, dal pieno e costante rispetto di sé e dal suo amore senza compromessi per la libertà.

la foto di copertina: Anonimo, Tina Modotti all’esposizione delle sue opere nella Biblioteca dell’Università Nazionale Autonoma, Città del Messico, dicembre 1929