di Anita Sonego

Mentre continua, anche da parte del nostro paese, l’invio di armi in Ucraina e Israele dove è sempre più minacciosa una catastrofe planetaria, la fine dell’estate ha riportato in luce catastrofi “interne” con le numerose stragi familiari e l’indicibile tragedia di Traversetolo.
Indicibile innanzi tutto per la giovane donna che ha taciuto per quasi due anni le sue gravidanze rimosse e il sotterramento dei neonati. Ma indicibile anche per me, che ne ho parlato con pochissime amiche e per noi : per i movimenti delle donne tanto impegnate, da decenni, a riflettere su corpo, sessualità, violenza, relazioni, consultori, aborto, procreazione, autodeterminazione, sesso e genere. E questo silenzio pesa.

Seguo sulla stampa e sui social le notizie e noto, con stupore, che sono soprattutto donne che chiedono l’ergastolo, il massimo della pena per la giovane “assassina“. Si parla dell’assurdità del comportamento di una ragazza socializzata, istruita, anche impegnata socialmente, che non si rivolge al consultorio del paese o non consegna il neonato alla ‘culla termica’ presente nell’ospedale locale. Eppure si è servita di internet per gestire ciò di cui non ha parlato con nessuno: amiche, genitori ‘democratici’ e aperti, fidanzato.. Internet per controllare un corpo che comunque ha una sua “autonomia”
Immagino Chiara sola in mezzo agli amici, all’ oratorio, con i genitori,  con il giovane uomo con cui dorme.

Si parla e scrive molto della ‘patologia’ di questa ragazza ma questo fidanzato dov’era mentre lei trascorreva per due volte i nove mesi della gestazione?
Che cosa significa avere la libertà di dormire col proprio ragazzo nella casa dei genitori? (cosa impensabile ai miei tempi).

Quante battaglie per la contraccezione, la pillola del giorno dopo, i consultori, e poi…
Resta una domanda che, al di là di ogni possibile patologia psichica, ha a che fare con i vissuti profondi e contradditori col proprio corpo, con la propria capacità generativa vissuta come misteriosamente potente e paurosa. Continuo a pensare questa terribile esperienza di Chiara connessa agli scenari di guerra e distruzione immane di donne, uomini, bambini che viene alimentato dall’opportunismo dei potenti e dall’ignavia del mondo.
Quanti soldati muoiono ogni giorno in Ucraina, quante migliaia di bambini sono stati ammazzati a Gaza, Cisgiordania, Libano anche grazie alle nostre armi e al sostegno vergognoso a uno stato colonialista ma “democratico”?

Ne vogliamo parlare anche alla Casa delle Donne?