Eccoci in novembre con tre proposte di libri tanto preziosi quanto piccoli.
La Casa editrice Settenove pubblica testi per bambine e bambini; dalla sua collana “Storie nella storia” presentiamo due gioielli, “Preistoria” di Elisabetta Serafini e Caterina Di Paolo e “Le civiltà dei fiumi” di Francesca Minen e Caterina di Paolo, letture ottime da condividere tra persone adulte e anziane e figlie/i e nipoti; e siamo sicure che Anna Maria Ortese, che amava tutte le piccole persone, sarebbe felice di stare in loro compagnia, insieme al suo libro profetico “Corpo celeste”, Adelphi 1997, più che mai attuale nel suo messaggio di amore per la Terra e di nonviolenza verso tutti gli esseri.
Buona lettura, continuate a contattarci all’indirizzo librarsi@casadonnemilano.it, dove a partire da novembre proponiamo anche un’attività di consulenza, in presa diretta e indiretta, su grandi temi di ricerca che ci stanno a cuore: Pensiero, storia e scrittura delle donne.

Elisabetta Serafini e Caterina Di Paolo,
“Preistoria”
Francesca Minen e Caterina di Paolo
“Le civiltà dei fiumi”.
Entrambi nella Collana “Storie nella Storia”, Settenove, 2019

Copertina 1 (Serafini )Suggerisco due libri divulgativi inseriti nella collana “ Storie nella Storia” della Casa editrice femminista “Settenove”, usciti l’anno scorso, per arricchire o rinnovare la minibiblioteca di casa dei vostri piccoli. Vengono consigliati dall’età di 6 anni poiché la lettura è di facile comprensione; più verosimilmente, io direi, possono incuriosire maggiormente bambine e bambini che frequentano la terza e la quarta elementare.
Si parte dal primo volumetto “PREISTORIA” di Elisabetta Serafini e Caterina Di Paolo, per proseguire con “Le Civiltà dei Fiumi” di Francesca Minen e Caterina Di Paolo. Quest’ultima é grafica, redattrice ed illustratrice … ecco perché è come il prezzemolo!
Questa collana è realizzata in collaborazione con SOCIETA’ ITALIANA DELLE STORICHE che ha l’obiettivo di promuovere la ricerca storica, didattica e documentaria valorizzando la storia delle donne e della storia di genere.
La consiglio perché è una buona occasione per approfondire, con un taglio particolare, argomenti storico-antropologici previsti nel percorso di studi della scuola primaria e secondaria.
A differenza del sussidiario, dove argomenti rilevanti come l’evoluzione del pianeta e degli esseri viventi e le grandi rivoluzioni sono spiegate in un paragrafo o poco più; dove secoli di storia sono stati descritti in poche Copertina 2 (Minen)righe dando importanza prevalentemente alle date piuttosto che alle cause o al contesto storico sociale del periodo e, ancora, dove si racconta che potenti, re o imperatori, hanno segnato la storia dell’uomo!
Mentre è ormai chiaro a tutti che i popoli (costituiti non solo da uomini, ma anche da donne e bambine/i), hanno contribuito significativamente e sorprendentemente ai grandi cambiamenti delle più importanti civiltà.
Queste mini-monografie approfondiscono e aiutano molto i bimbi nell’immaginare e nel comprendere meglio i passaggi salienti.
La ricostruzione e narrazione della vita quotidiana, infatti, nella sua semplicità si avvicina di più al ragionamento di bambine/i di questa età.
Due libriccini facili da leggere o consultare, ben impaginati con spazi adeguati fra una riga e l’altra, senza interferenze che disturbano la lettura anche per le persone che hanno difficoltà (penso ai disturbi specifici di apprendimento come la dislessia).
Le immagini sono chiare, dirette e semplici da interpretare.
Nel percorso tra le varie civiltà, per esempio, Agata Christie saprà prendere per mano la piccola lettrice e il piccolo lettore per accompagnarli in questo meraviglioso viaggio nel tempo sapendo svelar loro i misteri che hanno fatto grande la vita dei bambini, delle donne e degli uomini del passato.

Cinzia Iraci

Anna Maria Ortese,
“Corpo celeste”
Adelphi 1997

Copertina 3 (Ortese Corpo Celeste)Il pensiero di Anna Maria Ortese risulta oggi più che mai attuale.
Lo si coglie in filigrana nei suoi romanzi e lo si apprezza esplicitamente nei suoi scritti saggistici.
La raccolta di prose e interviste, curata dall’autrice nel 1997 e pubblicata da Adelphi, prende il titolo da un breve testo, in cui Ortese – capovolgendo il senso comune della sua infanzia – parla della Terra come di uno dei tanti Corpi celesti che roteano nell’universo, come milioni di altri esseri sovramondani, meravigliosi e ammirati. Un paese sconosciuto, un Corpo celeste da amare e preservare nella sua incomparabile dotazione di biodiversità.
La raccolta prosegue con lo scritto “Dove il tempo è un altro”, storia di una resistenza alla vita, delle vicende di uno scrittore alle prese col nulla e col mancato riconoscimento.
E poi conversazioni e interviste in parte immaginarie: con Dario Bellezza, con Sandra Petrignani, spesso con domande e risposte formulate entrambe dall’autrice.
Vi troviamo illuminanti memorie autobiografiche e riflessioni fondamentali.

“La violenza…é proprio l’orrore annidato nel vivere universale. Anche la natura aggredisce: ma nell’uomo la violenza, vista naturalmente al rallentatore e senza suoni che distraggano, ha qualcosa che gela il sangue. Si ha proprio la sensazione di una cosa estranea al mondo – al mondo della luce – che viene da fuori, e viene come uno spettro… Subito l’uomo afferrerebbe tutto l’orrore di essere quello, di essere malattia o follia, e vorrebbe fuggire (..) Ma ogni possesso è un arbitrio, ogni uso dell’altro é un’infamia. Questo è innegabile. Il dolore dato all’altro non ha giustificazione: è l’ingiuria data a ogni figlio della Terra… La Terra va adorata! Non uccisa e sfruttata! Non adoperata. E’ sovrumana, la Terra, e tutti i suoi verdi cuori lo sono. (..) Il male è prima di tutto il dolore che infliggiamo a un altro – all’altro bestia, bambino, vecchio, malato, straniero, povero- , sicuri che possa e debba accettarlo solo perché noi possiamo, tramite il suo dolore, sentirci più liberi, più viventi, felici e sicuri della nostra vita”.

Anna Maria Ortese è profondamente profetica.
Ci piace riprodurre qui alcune delle sue parole preziose, proprio mentre siamo costrette dalla pandemia a rimandare un’altra volta, all’anno prossimo, il progettato pomeriggio di studio dedicato a lei.

Vittoria Longoni