Eccoci con tre libri molto piacevoli e intensi. Rita Bonfiglio col suo straordinario testo Basilisse, Appunti di viaggio, Carthago s.r.l.s., Catania 2019 ci fa partecipi dell’itinerario di luoghi, di anime, di miti, di simboli e di allegorie che ha compiuto in Basilicata, in piena sintonia con alcune compagne.

Valeria Fieramonte ha scritto la biografia di un’amica e donna straordinaria nel suo libro La via di Laura Conti -Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia, enciclopediadelledonne.it, 2021:un testo ricco di passione democratica, lucidità scientifica, profondo e profetico ambientalismo.

Antonella Olivieri nel suo Due patrie, MnM print edizioni 2020, fa rivivere l’epopea della bisnonna Ermelinda, ostetrica impegnata e competente, madre di numerosi figli e infine capace di una nuova vita in Argentina: emblema di emancipazione e di forza femminile, tra Ottocento e Novecento.
Nutriamoci di tutte queste energie di donne e di autrici, ne abbiamo un bisogno particolare. Continuate a leggerci e a mandarci i vostri contributi all’indirizzo librarsi@casadonnemilano.it.

Rita Bonfiglio
Basilisse, Appunti di viaggio
Carthago s.r.l.s, Catania, 2019

Copertina 1 (Bonfiglio)Anime in viaggio
Un libro quello di Rita Bonfiglio che bisogna leggere tuffandosi come cercatrici di perle, senza “balaustra”, riecheggiando Hannah Arendt vale a dire senza categorie precostituite.

Un libro che non è romanzo, poesia, saggio eppure ò tutto questo e molto di più. La scrittura prende avvio da un viaggio reale in Basilicata ma lo trasforma subito in una allegoria sconfinata di tutti i viaggi, di tutti i percorsi possibili orizzontali e verticali, in un continuo intersecarsi dei piani terreni e ultraterreni, tra mortale e immortale.

Il viaggio è intrapreso con compagne “d’anima” e tutte insieme dipanano un filo visibile solo ad occhi attenti e predisposti che lega il passato al presente, il mito alla storia, la natura all’alchimia, il sovrasensibile al sensibile, l’ultraterreno al terreno. In questa visione anche i nomi sono portatori potenti di segni e di simboli.

Basilisse e dee
Basilicata è terra di basiliche ma anche basilica, è basilikos, governatore del basileus imperatore di Bisanzio, è piccolo rettile crestato dei bestiari medievali che guidava le menti verso le corrispondenze cosmiche, è serpentello velenoso nato da un uovo di ibis, sacro a Thot, dio sole e luna insieme e così all’infinito di rimando in rimando. Soprattutto però Basilicata si lega alle Basilisse, genealogie di Madonne “brune”.

Icone della tradizione cristiana che nell’oro dipinto fanno tralucere una luce sovrumana e riecheggiano antiche Kore e dee in un gioco speculare. Una fittissima rete di rimandi lega i miti primigeni a quelli cristiani e potenti corrispondenze mettono in relazione i luoghi terreni dove gli umani hanno intravisto il riflesso del cielo, gli onfali, al destino di popoli, ai loro manufatti, alle città, al cosmo.

Le stelle e le costellazioni si riverberano sulla vita terrena, così il sole e la luna, i principi del maschile e del femminile si manifestano in tante epifanie del mondo vegetale e soprattutto di quello animale.

Cieli, terra e viventi
Tra gli animali gli uccelli hanno un ruolo primario e corvi, falchi, civette, colombe sono compagni e incarnazioni di divinità, presagi per gli umani, voli che indicano il cammino. Le misteriose architetture delle civiltà passate rispondono a simmetrie cosmogoniche: menhir, piramidi ziqqurat.

Linee di energia, mandala del cosmo si intersecano. Nelle rappresentazioni del parto si celebrano le origini del tutto. Le città poggiano su un passato sapienziale, le mitologie del Nord si riverberano in quelle mediterranea; Matera ad esempio con le sue grotte, i suoi anfratti, le sue scale e i suoi giacimenti sotterranei diventa un inesauribile deposito di simboli.

Perché leggerlo?
Rita Bonfiglio maneggia con profondità e sapienza una materia potente e originale. Sa intessere sapientemente nel linguaggio, con l’uso colto e di termini inusuali e specifici che si si sono tramandati di lingua in lingua, di tempo in tempo, di civiltà e civiltà. Sa dare al suo raccontare ritmo e respiro, ciclici ed ellittici che riproducono il pulsare dell’universo.

Anche nella realtà di oggi, ci dice l’autrice, sotto sembianze svianti, questi millenari rimandi agiscono ancora per chi sa coglierli e nutrono anime alla ricerca di un afflato che vada oltre la contingenza materiale della vita. Noi stessi siamo onfali, luoghi di attraversamento e di luce se ci mettiamo nella giusta attitudine.

Un libro davvero originale che considera la “sapienza” la forma più alta di intelligenza.

Il libro sarà  presentato alla Casa delle donne il giorno giovedì 11 marzo alle ore 18, come primo evento del ciclo “ Scritture di esperienza – corpo e pensiero.”

Marilena Salvarezza


Valeria Fieramonte
La via di Laura Conti -Ecologia, politica e cultura a servizio della democrazia,
enciclopediadelledonne.it 2021

Copertina 2 (Fieramonte)Un vita molto intensa, quella di Laura Conti, vissuta a contatto coi problemi e con le lotte più importanti del secolo scorso, tra il 1921 e il 1993.
Da giovane si impegnò nella Resistenza come partigiana e poi si dedicò con passione e competenza alla ricerca scientifica nel campo della biologia, della medicina e dell’ecologia; fu sempre disponibile, nei lunghi decenni complicati del secolo scorso, a sostenere le lotte per una vera democrazia e per i diritti umani.

Le sue riflessioni e le sue battaglie, spesso controcorrente, si possono ricostruire attraverso i 26 libri pubblicati (tra saggi e romanzi) e moltissimi articoli e contributi per giornali e riviste.
Laura Conti fu una vera pioniera nell’analisi dei temi e dei disastri ambientali, a partire da quello di Seveso del 1976, quando la nube tossica di diossina emanata dall’Icmesa si abbattè sulla cittadina e sui suoi dintorni, inquinandoli gravemente; Laura si battè con interventi pubblici, articoli e reportage per far emergere tutte le responsabilità e le conseguenze del disastro.

Ambientalista convinta , dotata di una solida formazione scientifica, il suo pensiero lucido e originale illumina temi che sono oggi di grandissima importanza, anzi assolutamente necessari: la difesa dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile, la formazione delle giovani generazioni, l’educazione sessuale, lo sviluppo della democrazia, la solidarietà e l’impegno sociale.

Valeria Fieramonte, giornalista in campo scientifico, amica di Laura e molto sensibile alle stesse tematiche, ripercorre con passione la vita di questa grande studiosa e attivista, le sue scelte politiche e culturali, le sue attività parlamentari, le difficoltà e i riconoscimenti. Riesaminando i molti scritti di Laura, rende conto del suo impegno per la salute delle donne, la lotta contro il nucleare, la polemica contro la crescita illimitata che deteriora l’ambiente e produce disastri.

Chi legge si appassiona a questa vita intensa, alle decisioni imboccate di fronte a dilemmi che anche molte di noi abbiamo attraversato, magari con esiti diversi; e alla sua forte autonomia e indipendenza di giudizio. I rapporti difficili coi Verdi, con cui a volte si è trovata in disaccordo su singoli temi e scelte tattiche; quelli più intensi con le attiviste e parlamentari ecofemministe; una relazione critica col movimento femminista di cui denunciava un certo settarismo pur condividendone i valori di fondo.

Laura Conti avrebbe voluto, sull’aborto, una legge ancora più chiara, priva di mediazioni, che lasciasse la possibilità per le donne di rivolgersi anche a strutture private. Si è misurata anche coi problemi della procreazione assistita, pronunciandosi contro l’anonimato dei donatori.

Infine, con la guida di Valeria Fieramonte, ci si immerge nel libro più affascinante di Laura Conti, La fotosintesi e la sua storia, pubblicato nel 1991 e vero testamento ambientalista, morale e scientifico.

Il testo traccia una sintesi lucidissima sulla storia della formazione dell’ossigeno nell’atmosfera grazie all’attività delle piante, dalle alghe azzurre in poi; insieme, spiega come lo “sviluppo” tecnologico ed economico lavori da secoli in senso contrario a ciò che i vegetali ci hanno donato con la fotosintesi, fino al riscaldamento globale del pianeta e alle alterazioni climatiche: in perfetta sintonia con le mobilitazioni ecologiste delle generazioni più giovani.

Vittoria Longoni


Antonella Olivieri
Due patrie,
MnM print edizioni, 2020

Copertina 3 (Olivieri)Dovessi affogarmi, farò l’ostetrica
Come afferma l’autrice il mito della bisnonna Ermelinda è da generazioni presente nella discendenza femminile della sua famiglia e ne ha influenzato la varia e significativa storia di emancipazione. D’altronde se non mitica sicuramente la figura di Ermelinda è eccezionale per i tempi e merita di essere conosciuta.

Al volgere del secolo tra Ottocento e Novecento, una donna ancor giovane ma già più volte madre e sposata a un contadino della campagna pavese, prende l’irrevocabile decisione di diplomarsi come ostetrica frequentando per due anni i corsi dell’Università di Pavia, vincendo la resistenza del marito e i sensi di colpa verso i figli.

Torna la paese fiera del suo diploma, diventa l’ostetrica del comune e conquista a poco a poco la fiducia della popolazione. La maternità e il parto rappresentano momenti cruciali della vita delle donne, in un paese che ancora non conosce contraccettivi, è di mentalità angusta, auspica la crescita demografica e ignora le più elementari norme igieniche.

Solo medici pionieri e scienziati cominciano a riflettere su forme di profilassi e di pulizia. Ermelinda con passione e competenza cerca di applicare le sue conoscenze alle donne del popolo, anche contro superstizioni e resistenze diffuse. Nel frattempo lei stessa affronta ben dodici parti con undici figli vivi.

Una sfida nuova al di là dell’oceano
Ma l’epopea di Ermelinda non è finita. I due figli maggiori, raggiunti poi dalla sorella Ernesta, emigrano in Argentina e dopo una tragica vicenda occorsa a Ernesta, chiedono aiuto alla famiglia. Ermelinda non esita a partire con le due ultime nate ma quello che doveva essere un periodo limitato di permanenza, si trasforma nella destinazione finale. Riprende il suo lavoro e decide di rimanere anche quando il marito e i figli rimasti si rifiutano di partire.

Tanti motivi per leggere Due patrie
Antonella Olivieri scrive un romanzo che ha il fascino di partire da una storia vera, di inserirla in una trama storica che l’autrice conosce e maneggia con perizia arricchendola con un’immaginazione empatica. La storia umana e professionale di Ermelinda, donna tenace, intelligente e coraggiosa, si inserisce nella storia d’Italia, paese in tumultuosa e contradditoria trasformazione.

Conclusa l’Unità, si tratta di fare “gli italiani”. Il servizio militare obbligatorio e le riforma dell’istruzione mettono in moto un processo di unità linguistica e culturale. Ma l’Italia è anche una nazione contadina e arretrata in cui gli abitanti più poveri, del sud come del nord sono costretti ad emigrare. L’epopea della migrazione diventa per alcuni fallimento, miseria, abbandono delle campagne, disgregazione famigliare, per tutti fatica e discriminazione, ma per una parte di popolazione si trasforma in emancipazione e benessere. I paesi dell’America latina e l’Argentina in particolare, diventano per molti la seconda patria. Ermelinda e i suoi figli maggiori sono tra questi.

Il linguaggio del libro, semplice e lineare è tuttavia scorrevole e coinvolgente. Si sente la profonda partecipazione dell’autrice alla storia individuale della bisnonna e a quella corale del mondo contadino ormai scomparso. Competenze storiche e passione si fondono in questo scavo familiare, dando ritmo e credibilità.

Ermelinda è una donna concreta dei primi del Novecento, pratica e forse anche autoritaria ma è insieme l’emblema di tutte quelle figure che hanno reso possibile una storia di emancipazione femminile.

Marilena Salvarezza