Anche il 15 novembre 2023, come ogni mercoledì mattina dalle 10.30, abbiamo letto insieme i quotidiani del giorno discutendo liberamente i molti argomenti sollevati dalla stampa, davanti a una tazza di caffè.

Erano con noi alcune giornaliste di GiULia (GIornaliste Unite LIbere Autonome), che nella prima settimana di ogni mese monitorano con il loro “Osservatorio di genere” i principali media italiani per segnalare dati statistici (per esempio: quante firme di donne in prima pagina, quante interviste a donne, ecc) e per valutare come alcuni eventi che hanno riguardato le donne sono stati trattati.

Siamo partite da una considerazione che purtroppo non è nuova: appena i media si occupano di guerra e guerre – ed è ovviamente il caso in questo periodo – il numero di donne a cui si chiedono pareri, commenti, interviste, si abbassa drasticamente.

Tante, poi, le tematiche affrontate: la situazione delle donne a Gaza anzitutto, la violenza sulle donne che è materia ormai quotidiana – eventi di cronaca, alcune interviste televisive a ragazze vittime di stupro -, i casi di Sibilla Barbieri e della piccola Indi Gregory relativi al tema “fine vita”, i provvedimenti del governo in tema di natalità. E molto altro ancora.

Trovate tutto sul sito https://giulia.globalist.it. È un’occasione importante per rilevare gli stereotipi di genere che ancora inquinano la comunicazione mediatica, anche se non mancano esempi positivi. Così possiamo esercitare una critica costante a un mondo dell’informazione sempre più pervasivo. E sempre più in grado di influenzare il modo di sentire e giudicare di donne e uomini.