Casa delle donne di Milano 25/26/27 ottobre 2024.

L’assunto che il matriarcato implichi trasferire alle donne il potere oggi saldamente in mani maschili è da tempo superato. Grazie alla spiegazione epistemologica di Heide Goettner-Abendroth e ai suoi testi che descrivono le organizzazioni sociali matriarcali, appare innegabile che il termine rimanda a una collettività che guarda alle madri come origine e modello fondante. In sintesi, patriarcato = potere dei padri – con tutta la violenza necessaria per imporlo e mantenerlo, e matriarcato = all’inizio le madri – dato il loro inconfutabile ruolo biologico e l’attitudine materna a curare il benessere delle generazioni a venire. Ma non si tratta della volontà di diffondere una seppur ancora necessaria spiegazione.

Ciò che ci preme è far agire questo modo di far società nelle nostre vite, dove subiamo l’instabilità prodotta da guerre e lotte per il potere. Una visione completamente diversa per regolare i rapporti sociali, la parentela, il processo decisionale, l’economia e il sentimento del sacro dovrebbe coinvolgerci tutte, anzi di più: dovrebbe risvegliare in noi il ricordo di un passato già vissuto ma dimenticato – almeno per quanto riguarda l’Europa, mentre in altri continenti le permanenze sono molto più vive, come provano le lotte radicali delle popolazioni indigene contro un modello di sviluppo suicida.

È l’eutopia (il buon luogo e non l’utopia, il non-luogo) del “futuro arcaico” di Mary Daly che diventa fondamentale per invertire la rotta verso stili di vita che non distruggano felicità, benessere, senso; che non vedano negli altri esseri viventi – umani e non – materia inerte da sfruttare e nel pianeta un territorio da colonizzare per la grandezza di chi cerca identità nel potere e nella ricchezza. La parola d’ordine è leggere e fare autocoscienza per ri-saggiogare il maschio: dobbiamo liberarci da secoli di interiorizzazione del maschile e smettere di subire il fascino dei nostri figli-padroni.

È la grande scommessa dei nostri tempi. Rimettiamoci in movimento!