Una Casa per tutte
Per costruire la cittadinanza, intrecciare le culture, valorizzare le diversità, contrastare la violenza
Associazioni che compongono l’ATS
Associazione Casa delle Donne di Milano (capofila)
L’Associazione Casa delle Donne di Milano (d’ora in poi CdDM), fondata nel settembre del 2012 in seguito a un processo di partecipazione cittadina che ha portato all’assegnazione dello spazio di via Marsala 8, ha l’obiettivo di essere luogo che “si mette a disposizione” delle associazioni formali e informali presenti in città coerenti con i principi del proprio Statuto, ponendosi come ambito di connessione delle reti esistenti e contemporaneamente luogo di incontro, relazione, comune progettualità delle donne che non appartengono a nessuna associazione.
L’Associazione CdDM è strutturata in 17 gruppi (vedi schede allegate) che lavorano sui temi essenziali della vita associativa e che hanno realizzato decine di incontri ed eventi molto partecipati. Anche durante il lockdown l’attività è proseguita online e ha visto la partecipazione di centinaia di donne, socie e no. La CdDM ha stipulato accordi e convenzioni con università, altri enti e associazioni per realizzare collaborazioni formative e azioni comuni. Grazie al finanziamento da parte di Fondazione Cariplo e Fondazione 7 Novembre e al lavoro volontario delle socie ha potuto ristrutturare gli ambienti e realizzare un grande “Spazio da Vivere”, luogo di incontro e intrattenimento con caffetteria e cucina annessa.
Le socie dell’Associazione, che per Statuto aderiscono esclusivamente in forma individuale, sono al momento nel 2021 più di 500 (regolarmente iscritte nel nostro libro socie) ed esprimono grande varietà e ricchezza di competenze e professionalità. Tra le socie ci sono insegnanti, operatrici sanitarie, psicologhe, fotografe, bibliotecarie, scrittrici, operatrici antiviolenza, mediatrici culturali, artiste, allenatrici, fisioterapiste, sarte, informatiche, danzatrici, bariste, cuoche, avvocate, e molte altre che mettono le proprie
capacità al servizio della Associazione in una prospettiva di formazione continua.
Per tutte le altre attività della CdDM si rimanda a www.casadonnemilano.it – info@casadonnemilano.it
Associazione Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate di Milano
La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate (d’ora in avanti CADMI), primo centro antiviolenza italiano, nato all’interno del Movimento delle Donne nel 1986, è un luogo di ascolto, di relazione e di sostegno ed è punto di riferimento per le donne con un vissuto legato alla violenza maschile. Le attività di CADMI sono: Centro Antiviolenza, Case Rifugio, Progetti di Prevenzione (mediamente coinvolge 1000 studenti all’anno), Progetti di Formazione, Progetti di Comunicazione e Raccolta Fondi. Il Centro Antiviolenza annualmente accoglie una media di 800 donne, affiancandone oltre 500 nei percorsi di uscita dalla violenza. Dalla sua fondazione, l’associazione ha accolto oltre 30.000 donne, ospitandone più di 700 nelle case segrete. CADMI ha contribuito attivamente alla nascita della rete per il contrasto alla violenza di genere del Comune di Milano, che è stata la prima in Italia. Negli anni le reti territoriali in cui CADMI è coinvolta sono aumentate e l’associazione ha sottoscritto convenzioni con i Comuni capofila delle reti di San Donato, Corsico e Rozzano per garantire per la prima volta la presenza di centri antiviolenza sul territorio. Dal 1992 si sono ripetute con regolarità convenzioni con il Comune di Milano per sostenere parte delle attività del centro antiviolenza e delle case rifugio. CADMI è socia fondatrice della rete nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza ed è parte di WAVE, Rete europea dei centri antiviolenza. I suoi progetti innovativi, realizzati su bandi del Dipartimento Pari Opportunità, sono: “CREA-Capability, Rete, Empowerment, Autonomia”, attività per l’empowerment personale e socio-economico; “La via d’uscita”, percorsi di sensibilizzazione e di formazione degli operatori e delle operatrici degli Istituti penitenziari sulla metodologia dell’accoglienza; percorsi di sensibilizzazione per le donne carcerate; affiancamento e analisi dei bisogni per la costruzione di un progetto individuale, anche con l’attivazione di percorsi di supporto psicologico; affiancamento per l’empowerment lavorativo e l’autonomia economica. Sostenuto con fondi privati, è “Un viaggio per la libertà”, progetto di ospitalità per donne migranti richiedenti asilo con un vissuto legato alla violenza maschile. CADMI offre formazione sul tema della violenza a: Forze dell’Ordine, Magistratura,
associazionismo, Servizi Sociali, Centri Antiviolenza, aziende; scuole medie, superiori e università, Consolati.
CADMI è partner del progetto “Orphan of Femicide Invisible Victim”, selezionato nel bando “A braccia aperte”, per il sostegno degli orfani di femminicidio e dei loro caregiver. Realizza percorsi di sensibilizzazione e prevenzione sulla violenza maschile nelle aziende, fra cui: Pomellato Spa, 3M Spa, BPM Milano, Allianz WWP Italia, Costa Crociere Foundation, Inditex Spa, Repower Spa, Jacobs Spa, DLA Piper.
www.cadmi.org, info@cadmi.org
Cerchi d’Acqua s.c.a.r.l. – Onlus
Il Centro Antiviolenza Cerchi d’Acqua, nato nel 2000,sviluppa interventi per rispondere alla complessità degli effetti prodotti dalla violenza e limitarne i danni in ogni ambito della vita. Contrasta il fenomeno della violenza di genere, offrendo gratuitamente alle donne percorsi di accoglienza e spazi di elaborazione del trauma: accoglienza telefonica, colloqui di accoglienza, percorsi legali in ambito civile e penale, percorsi di orientamento al lavoro, psicoterapia, gruppi di mutuo aiuto. Dalla sua costituzione il Centro propone interventi di formazione e sensibilizzazione al rispetto e alla non violenza, per produrre cambiamenti a livello sociale e culturale. Particolare attenzione è rivolta ai giovani e alle scuole con finalità di prevenzione. Cerchi d’Acqua fa parte della Rete Antiviolenza coordinata e sostenuta dal Comune di Milano e della Rete Regionale dei centri antiviolenza della Lombardia. È uno dei centri a cui fanno riferimento le operatrici del numero nazionale antiviolenza e stalking 1522, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. È socia fondatrice dell’Associazione D.i.Re Onlus. Dal 2000 ha accolto più di 12.000 situazioni di violenza in cui erano coinvolti 8.200 minori e 1.700 componenti della rete relazionale.
http://cerchidacqua.org/, info@cerchidacqua.org
CED
Il CED, Centro Educazione Demografica di Milano nasce nel 1976 su iniziativa di alcuni medici che già collaboravano con AIED di Milano e di alcune donne impegnate a promuovere la salute e la consapevolezza in ambito sessuale.
L’intento del gruppo di persone che ha creato il CED era quello di realizzare un punto di riferimento per le donne, per la loro salute ma non solo, infatti da sempre le donne possono accedere al CED non soltanto per usufruire dei servizi sanitari ma anche semplicemente per parlare.
Attualmente il CED è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) che offre i servizi di un Consultorio ed è autogestito come nell’intenzione delle fondatrici e dei fondatori che nel 1976, ad un anno di distanza dalla legge 405 che istituiva i Consultori pubblici, ritenevano importante affiancare al servizio pubblico esperienze diverse molto orientate ai bisogni delle donne e in dialogo con le realtà esterne dei movimenti femminili.
Il CED, infatti, diventa da subito oltre che luogo dedicato alla salute anche luogo di dialogo, di scambio e di dibattito sui temi di riappropriazione della salute della donna e sui suoi diritti. Il CED, che dispone di un’équipe di professionisti (ginecologi, psicologi, ostetrica, assistente sociale, andrologo, avvocato, dermatologa) per gestire al meglio tutti gli aspetti della salute sessuale e riproduttiva e per affrontare le problematiche relazionali della coppia e della famiglia, offre anche un servizio di accoglienza e di orientamento per gli adolescenti.
Il CED promuove inoltre l’educazione e la formazione sui temi della sessualità e dell’affettività organizzando corsi nelle scuole, sul territorio e nella propria sede in quanto si propone di collaborare con le altre realtà istituzionali ed associative.
https://www.consultorioced.com/, ced@cedassociazione.com
La Casa delle Artiste
La missione dell’Associazione La Casa delle Artiste è valorizzare il panorama artistico femminile locale, nazionale e internazionale, della tradizione e dell’arte contemporanea, dare impulso e diffondere la produzione artistica e culturale di matrice femminile, offrendo alle artiste emergenti in tutti i campi delle arti, di ogni età e nazionalità, opportunità e spazi. La sua attenzione è innanzitutto concentrata sulle proposte operative e sul potenziamento dell’informazione e sensibilizzazione su temi quali intercultura, educazione e istruzione, genitorialità, disagio, sviluppo e diritti.
https://lacasadelleartiste.it/, info@lacasadelleartiste.it
Progetti simili svolti dall’associazione capofila
Dal 2014 la CdDM realizza numerosi progetti, culturali e formativi (gratuiti, accessibili, socialmente utili), finalizzati a promuovere i talenti delle donne, a diffonderne la storia e il pensiero e a contrastare la violenza e gli stereotipi di genere (vedi schede dei gruppi allegate).
In particolare, CdDM collabora attivamente con:
• Action Aid, con cui ha realizzato due progetti rivolti alle donne vittime di violenza e ne realizzerà altri per promuovere l’imprenditorialità e avviare percorsi di uscita dalla violenza. In questi progetti è stata coinvolta la Sartoria della CdDM, che si avvale di una professionista che conduce i corsi.
• Sei petali, associazione nota in città per l’impegno contro la violenza sulle donne.
• Piccolo Principe, Eureka e Global Thinking Foundation in un Bando promosso da Fondazione di Comunità dal titolo “Costruire futuro per le donne vittime di violenza”. La CdDM è il luogo di riunione della rete e
promuove attività di sostegno alle donne che fuoriescono dalla violenza e di prevenzione con progetti nelle scuole.
• Padri Somaschi e Case Ruth e Lirì che accolgono donne vittime di tratta, le quali diventano allieve della nostra Scuola di Italiano “Francesca Amoni” che aderisce a Binari, rete delle scuole senza permesso.
• Università Bicocca, fornendo alle laureande la sede per effettuare il tirocinio previsto dalle facoltà di Psicologia e Scienze dell’educazione. La CdDM è accreditata presso l’Ordine degli Psicologi come sede di tirocinio.
• Accademia di Brera, con la quale ha promosso e svilupperà laboratori di arteterapia condotti dalle allieve
specializzande e laureande.
• Emergency e Macao, proseguendo l’esperienza iniziata con la distribuzione di pacchi alimentari durante la pandemia.
• Gi.U.L.i.A (Giornaliste Unite Libere Autonome) per la denuncia degli stereotipi sessisti nelle immagini e nel linguaggio dei media e per la promozione delle competenze delle donne.
• Le Giardiniere per diffondere pratiche e metodi di intervento in difesa di luoghi storici e degli spazi verdi nella città.
Esperienze pregresse con l’Amministrazione Comunale
L’Associazione CdDM, fin dalla sua costituzione al fine di partecipare al bando del Comune di Milano per istituire una “Casa delle Donne di Milano” nei locali di via Marsala 8, ha sempre lavorato con l’Amministrazione Comunale.
La CdDM è stata individuata come sede degli incontri tra i soggetti della rete cittadina che si occupano della violenza contro le donne, in particolare la coordinatrice della rete dottoressa Miriam Pasqui, il giudice del Tribunale di Milano dottor Fabio Roja e le associazioni principali che lavorano con gli uomini maltrattanti.
La sinergia con il Comune – anche grazie al patrocinio e al sostegno del Gabinetto del Sindaco attraverso la delegata alle Pari Opportunità Daria Colombo – ha portato alla creazione dell’installazione simbolica collettiva di un Mandala contro la violenza sulle donne, coordinato dal Corso di Arteterapia dell’Accademia di Brera, a cui hanno partecipato anche le donne presenti in Galleria Vittorio Emanuele l’8 marzo 2018.
Nel 2015, la CdDM ha organizzato con il patrocinio del Comune di Milano, in sala Alessi, il convegno internazionale, unico in quella occasione in Italia, “Vent’anni dopo Pechino” sui progressi in materia di diritti delle donne, due decenni dopo la prestigiosa Conferenza dell’ONU.
Durante il lockdown è stato costituito un tavolo di lavoro dedicato alla cura denominato “I-care”. Il Tavolo si occupa di tutte le tematiche relative all’argomento, dalla cura dei soggetti alla cura del Pianeta. La coordinatrice del Tavolo partecipa ai Laboratori e alle iniziative promosse nell’ambito del piano Aria Clima del Comune di Milano. L’Associazione CdDM ha collaborato con la delegata alle Pari Opportunità Daria Colombo nell’incontro introduttivo al Bilancio di Genere, tenuto alla presenza dei rappresentanti dei
Municipi e con una lectio magistralis della professoressa Carmen Leccardi. Inoltre, ha collaborato con il Municipio 1 per la realizzazione di una panchina rossa contro la violenza e con il Municipio 6 per organizzare eventi per l’8 marzo 2019. Sono in corso progetti con diversi Municipi per sviluppare sinergie e interventi nelle periferie. Infine, la CdDM, con tutti i suoi gruppi, collabora costantemente con l’Amministrazione in occasione delle manifestazioni culturali BookCity, “I Talenti delle donne”, Photofestival e Photo Week.
PROGETTO
Sintesi del progetto
Il progetto “Una Casa per tutte: per costruire la cittadinanza, intrecciare le culture, valorizzare le diversità, contrastare la violenza” si avvale della collaborazione con numerose realtà cittadine e non (vedi lettere di sostegno allegate), con cui lavora in sinergia per tutelare la pluralità e l’accessibilità di tutte le attività. Il progetto promuove iniziative, attività e servizi che partono dal riconoscimento della dimensione strutturale della violenza e della discriminazione di genere e che promuovono la libertà e l’autodeterminazione delle
donne in tutte le sue forme. Si tratta di una modalità innovativa che rifiuta ogni vittimizzazione e lavora sulla forza e sulle capacità delle donne. Le proposte dell’Associazione sono aperte al contributo di tutte e sono in continuo divenire. La Casa aumenterà gli orari di apertura durante la giornata, garantendo spazi di lavoro, formazione e intrattenimento.
Ogni attività del progetto si avvale delle modalità innovative di partecipazione rese possibili dalle tecnologie digitali, e le potenzierà attraverso dirette degli eventi sui social network, registrazioni che costituiranno un archivio, fruizione dei corsi anche a distanza, con un intensificato lavoro di alfabetizzazione digitale.
Contesto e comunità di riferimento
La CdDM opera a Milano, città caratterizzata da spinte discontinue e divergenti per quanto riguarda le discriminazioni di genere. Da un lato, infatti, Milano si presenta (e in molti casi è) come una città attraente e inclusiva, dall’altro lo spazio pubblico milanese è ancora pervaso da violenza e discriminazione, sia materiale che simbolica, come mostrano le aggressioni (anche a persone LGBTQ), le molestie e i femminicidi. Inoltre, anche nella nostra città sono ancora carenti i servizi per la prima infanzia, i consultori sono circa la metà di quelli previsti dalla legge, i posti di lavoro più precari sono spesso occupati da donne, il carico del lavoro di cura è ancora distribuito in maniera ineguale. Anche a livello simbolico sono ancora troppo poche le strade e le piazze dedicate a figure femminili.
Allo stesso tempo Milano è la città in cui sin dalle Giardiniere risorgimentali la partecipazione delle donne è stata fondamentale e dove si trovano: la prima associazione nazionale di donne, Unione Femminile Nazionale; la prima Libreria delle donne, dal 1975; il primo Centro Antiviolenza (CADMI); i Consultori Privati Laici che portano avanti l’esperienza della difesa della salute sessuale e riproduttiva; gli archivi raccolti dalla Fondazione Elvira Badaracco; la Libera Università delle Donne.
Collaboriamo con tutti questi luoghi ed esperienze; vediamo che la città è attraversata da un vivace fermento, che coinvolge anche le giovani generazioni. Per questo la nostra comunità di riferimento sono tutte le donne che vivono e attraversano la città di cui
sosteniamo i percorsi individuali e collettivi di autodeterminazione. Particolare attenzione viene e verrà riservata a quelle che vivono situazioni di discriminazione o svantaggio e che escono da situazioni di violenza.
Attività antiviolenza e per l’autonomia in uscita dalla violenza
• I luoghi deputati ad accogliere e sostenere le donne con un vissuto legato alla violenza maschile sono i Centri Antiviolenza, realtà di sole donne, in cui ciascuna, vedendo riconosciuti il proprio valore e le proprie competenze, possa fare un percorso di libertà e autodeterminazione. Da questo presupposto, sancito dalla Convenzione di Istanbul e ribadito in Europa dal GREVIO(Group of Experts on Action against Violence against Women and Domestic Violence) nelle sue raccomandazioni allo Stato italiano, nasce
l’idea di aprire uno Sportello Antiviolenza all’interno della CdDM con la presenza di consulenti appositamente formate, per offrire una prima accoglienza e un accompagnamento ai Centri Antiviolenza.
• Lo Sportello offre un primo ascolto basato sulla sospensione del giudizio, sul rispetto del consenso della donna e sulla garanzia dell’anonimato. Il secondo obiettivo è fare una prima valutazione del rischio in base alla situazione riferita dalla donna. Si fa tesoro di esperienze ormai decennali a livello internazionale, come la identificazione precoce degli indicatori di rischio, riconosciuti come sottovalutati e cruciali nella prevenzione del femminicidio. La fase successiva consiste nel creare, con il consenso della
donna, un contatto con un Centro Antiviolenza per avviare il percorso di uscita dalla violenza, realizzato sia attraverso una rete interna al Centro (Area Legale, Area Psicologica, Area Lavoro)sia una rete esterna (Tribunali, Sistema socio-sanitario, datori di lavoro, Sistema scolastico, sindacati, Reti Interistituzionali, ecc.). Tutte le attività saranno rese a titolo gratuito. Per i percorsi giudiziali sarà attivata l’assistenza alla richiesta del patrocinio a spese dello Stato in presenza dei requisiti.
• CADMI e Cerchi d’Acqua garantiranno attività di formazione rivolta alle socie della CdDM, alle insegnanti di italiano per donne migranti, a tutte le socie che svolgono attività laboratoriali/formative e per il benessere. Questa formazione sarà finalizzata alla creazione di “antenne” che sappiano cogliere i segni della violenza e orientare in tempo allo Sportello le donne che vivono questo disagio. Inoltre, le due organizzazioni si occuperanno di attività di sensibilizzazione e prevenzione rivolte alla cittadinanza e/o
a gruppi con cui si relazionano: studenti, insegnanti, aziende, collettivi attivi sul territorio, associazioni, enti del Terzo Settore, Istituzioni. La Scuola di Italiano “Francesca Amoni” offrirà alle donne in uscita dalla violenza corsi di lingua, per l’autonomia lavorativa e per la stesura di curricula.
• Verrà attivato uno spazio di coworking per il precariato lavorativo femminile per offrire uno spazio in cui fare rete e immaginare nuovi percorsi lavorativi.
• Sarà ulteriormente sviluppato Lilamari, marchio creato da quattro donne che propongono i loro capi di sartoria, nato proprio dai percorsi di fuoriuscita dalla violenza sotto l’egida di “Mettiamoci in Mostra”, manifestazione annuale promossa dalla CdDM per valorizzare la creatività e il saper fare delle donne. Incontri di formazione e costituzione di reti per la cittadinanza attiva
• L’Associazione CdDM promuoverà corsi, incontri e percorsi per dare spazio alla cittadinanza delle donne: intesa sia come partecipazione nelle forme già previste sia come sviluppo originale di pratiche sociali in una prospettiva di genere. Questo lavoro contribuisce anche a contrastare la cultura della violenza che relega spesso le donne negli spazi privati.
• Per questo verranno organizzati momenti di incontro sulla fruibilità della città, con uno sguardo attento all’ecologia e all’ecofemminismo. A questo si affiancheranno incontri di educazione ambientale con esperti e scambi di esperienze con le realtà cittadine di giardini condivisi, in modo da realizzare anche in via Marsala un “giardino condiviso”.
• Lo Sportello degli Sportelli della CdDM ha in programmazione uno spazio dedicato alle donne con disabilità motoria e uditiva che sarà condotta da due socie portatrici della disabilità.
• L’attenzione alla formazione riguarderà anche le scuole, alle quali verranno offerti laboratori, incontri e momenti di approfondimento su vari temi. Inoltre verrà portato avanti il progetto Sophia, in corso di accreditamento al MIUR, che si propone di fornire supporto psicologico e informativo alle docenti delle scuole medie superiori e inferiori. Tale progetto è stato pensato e realizzato insieme alle associazioni LUD e Sguardi Altrove.
• Insieme all’Associazione Mondo senza Guerre e senza Violenza vengono realizzati workshop sull’educazione e la pedagogia non violenta.
• Un ruolo centrale nel contribuire alla riflessione è svolto dal Gruppo di Autocoscienza che recupera una pratica storica del femminismo tuttora innovativa e creativa, per aprire nuovi sguardi sul mondo e sulla cultura patriarcale e produrre un cambiamento di prospettiva.
• Viene e verrà posta particolare attenzione alle fragilità e alle marginalità sociali, per esempio attraverso progettisulla carcerazione femminile. Inoltre, l’Associazione CdDM offre alle detenute percorsi di “messa alla prova” concordati con il Tribunale.
• Particolare attenzione verrà posta anche alla riflessione e al confronto interdisciplinare sull’attuale crisi pandemica.
• Infine, verrà offerta collaborazione alla Rete antiviolenza della città per la diffusione di informazioni e materiali.
• Con un impegno particolare ci rivolgeremo alle donne migranti, che spesso vivono una doppia esclusione. La Scuola di Italiano “Francesca Amoni” svolge un ruolo fondamentale, offrendo corsi di italiano, corsi di preparazione alla certificazione per il permesso di soggiorno e una serie di attività socioculturali per un’innovativa forma di partecipazione civica. Fanno parte del piano di studio un laboratorio musicale, un laboratorio di disegno, laboratori di arteterapia, oltre a frequenti visite che saranno potenziate a teatri,
musei e istituzioni culturali cittadine.
• Verranno organizzati incontri con le diverse comunità di migranti presenti a Milano dentro e fuori la Casa, presso i loro luoghi e le sedi delle loro associazioni. Saranno organizzati convegni internazionali sulla cittadinanza, resi possibili dal lavoro di networking portato avanti negli anni passati.
• La prospettiva internazionale verrà incrementata con incontri, workshop e presentazioni volti a promuovere i diritti umani e i diritti delle donne, perseguendo gli obiettivi strategici indicati dalle conferenze Onu, in particolare le direttive della Conferenza internazionale delle Donne di Pechino e della Convenzione di Istanbul con al centro il tema della violenza e della rappresentanza femminile nei movimenti e nelle politiche statali: dal Cile con le elette all’Assemblea Costituente e la sindaca di Santiago, all’ Argentina dove i diritti sessuali e riproduttivi sono stati portati dalle piazze ai palazzi di governo, alla Bolivia, Perù, Ecuador dove il femminismo indigeno, contadino, e comunitario si confronta con nuovi e vecchi assetti istituzionali.
Queste attività verranno condivise con e diffuse attraverso diverse reti:
• la rete locale delle associazioni femminili cui la CdDM ha dato vita a Milano, cui partecipano più di 20 associazioni/gruppi
• la rete nazionale “I luoghi delle donne”, che raccoglie tutte le Case delle Donne in Italia
• la rete internazionale “No muri no recinti” che coinvolge centinaia di associazioni e singole donne per promuovere la solidarietà, l’antirazzismo e la giustizia femminista. Promozione di attività socioaggregative
• Incontri di divulgazione sulla medicina di genere e sui temi riguardanti la salute sessuale e riproduttiva, rivolti a donne di tutte le età. In collaborazione con il consultorio privato laico CED e le sue professioniste
• Uno sportello di consultazione su questi stessi temi, che si integrerà con le altre attività di sportello già presenti nella Casa, sempre con le professioniste del CED.
• Laboratorio di cucina etica, orientato allo scambio interculturale e intergenerazionale, contro gli sprechi alimentari e per la valorizzazione delle produttrici che lavorano nell’agricoltura biologica.
• Costituzione di un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS).
• Attività finalizzate alla educazione corporea contro le forme di discriminazione e di limitazioni educative.
• Corsi settimanali di yoga, qi gong, posturale, pavimento pelvico, danza terapia e body-mind, Feldenkrais, biodanza anche con attenzione alla disabilità.
• Corsi settimanali per bambine e ragazze di danza creativa e psicomotricità, danza contemporanea ed espressiva, in collaborazione con scuole e accademie d’arte.
• Momenti teorici ed esperienziali per docenti.
• “Scopriamo la città con tutto il corpo”, con il coinvolgimento delle allieve di Brera, prevede visite a musei e luoghi di cultura per la lettura delle opere d’arte anche attraverso laboratori sensoriali.
• Laboratori teatrali, anche con uno sguardo alle persone con disabilità, con la collaborazione di esperte del Piccolo Teatro e di Atir teatro.
• Laboratori di riuso e riciclo in sinergia con il gruppo “Cucio, rattoppo, creo” della CdDM.
• Gruppo di ascolto per mamme con cadenza settimanale per offrire uno spazio di condivisione sulle problematiche legate alla maternità. In contemporanea le operatrici dello Sportello intratterranno i bambini con attività ludiche. Attività culturali dedicate alle questioni di genere
• La CdDM ha costituito e potenzierà la Bibliomediateca, che raccoglie testi di narrativa, poesia e saggistica in una collezione unica nel panorama milanese per offrire materiali sulla storia delle donne e del femminismo. Il catalogo è reperibile sull’OPAC del Polo regionale lombardo del Servizio Bibliotecario Nazionale. Scopo della biblioteca è partecipare sempre di più a una “piattaforma della conoscenza” basata sulla promozione di relazioni che permettano a molteplici partecipanti di connettersi e di lavorare in rete
con altre biblioteche, milanesi e non solo.
Attività culturali
• Coinvolgimento delle donne migranti, basandosi su testi narrativi composti solo da immagini a interpretazione libera.
• Trasmissione in streaming di eventi multimediali di promozione della lettura discrittrici, rivoltisoprattutto a un pubblico giovanili.
• Collaborazione con BookCity Milano gia stabilmente attiva.
• Collaborazione con case editrici e librerie femministe di Milano e di tutta Italia per eventi, presentazioni, ecc.
• Ricerca di testi e brani musicali scritti e composti da donne e organizzeremo concerti, dentro e fuori la Casa, anche insieme alla Casa delle Artiste – che organizza corsi e stage. Ricerca di testi e brani musicali scritti e composti da donne; CdDM organizzerà concerti, dentro e fuori la Casa, anche insieme alla Casa delle Artiste che realizza corsi e stage.
• Mostre di opere d’arte femminili o che abbiano a tema la donna o le donne nel mondo;
• Reading poetici regolari nel giardino della CdDM.
• Presentazioni di libri/convegni, spettacoli teatrali.
• Iniziative che permettano di superare gli stereotipi di genere che ancora pervadono la comunicazione visiva, utilizzando in particolare la fotografia e il lavoro e la storia delle grandi fotografe e di quelle meno conosciute che vi hanno lavorato.
• Eventi sulla moda sostenibile: sfilate, seminari sul riciclo e sulla sostenibilità con esperte.
Sostenibilità
Uno degli obiettivi che ci poniamo, supportato ampiamente dal progetto, è quello di espandere la nostra attività nei prossimi tre anni aumentando l’utilizzo e la finalizzazione del bene oggetto del bando.
Come abbiamo dimostrato negli ultimi sei anni possiamo mantenere la gestione ordinaria dell’unità immobiliare senza problemi attraverso donazioni e campagne di ricerca fondi. Va tenuto inoltre conto che l’espansione prevista delle attività non causerà aumenti di costi fissi di gestione.
La voce immobilizzazioni immateriali accoglie la previsione di spesa relativa a manutenzioni straordinarie relative a impianto di insonorizzazione, migliorie per la rete wi-fi, sistemazione servizi igienici e sostituzione porta di accesso. Per queste voci sono stati previsti i relativi ammortamenti. L’importo stimato e programmato per queste manutenzioni è di circa 18.300 euro iva compresa. Queste spese verranno affrontate con ricerca fondi e con gli utili che verranno reinvestiti.
La voce acquisto di beni e servizi comprende gli importi previsti per gli acquisti mirati all’implementazione di nuove attività e all’espansione delle attività già svolte, quali comunicazione verso l’esterno con nuova cartellonistica, implementazione attività sui social per intercettare donne interessate alle nuove attività, sartoria, scuola di italiano per straniere, bibliomediateca. La stima di costi prevista per questi acquisti è di circa 8.500 euro iva compresa.
Nei bilanci previsionali non è compreso l’impegno delle attività svolte attraverso l‘utilizzo di un numero consistente di volontarie (circa 100 persone coinvolte nei diversi settori) che ci ha garantito lo svolgimento dell’attività istituzionali e che prevediamo ci garantirà anche l’implementazione delle stesse. Abbiamo ritenuto di rilevarne la destinazione come sotto indicato:
Segreteria/accoglienza/amm.ne presenza giornaliera di 2 persone tot ore annue 1.000
Sportello degli sportelli presenza settimanale di 2 persone tot ore annue 200
Bar/cucina presenza giornaliera di 2 persone tot ore annue 700
Progetto giardino presenza settimanale di 2 persone tot ore annue 200
Bibliomediateca presenza settimanale di 2 persona tot ore annue 700
Anita Sonego
Rappresentante Legale
Casa delle Donne di Milano
Vincenza Pezzuto
Rappresentante legale
Cerchi D’Acqua
Rappresentante Legale
CED
Manuela Ulivi
Rappresentante Legale
CADMI
Rappresentante Legale
Casa delle Artiste