di Carla Bottazzi
All’inizio dell’anno, avevamo organizzato l’incontro “Pascoli e Libertà” in omaggio ad Agitu Ideo Gudeta, uccisa il 29 dicembre 2020 in modo atroce da un collaboratore che le troncò con violenza la vita e il sogno, diventato realtà, di essere padrona di sé stessa, di un gregge di tante capre e di un’azienda rurale.
Avevamo indagato la realtà delle donne che vivono di pastorizia, non solo in Italia, esperienze poco note ma importantissime.
Per quell’occasione, avevamo invitato la regista Anna Kauber e conosciuto – attraverso il suo bellissimo film In questo mondo – le sue indimenticabili pastore.
Fra queste donne, da lei intervistate nei pascoli remoti delle aree interne della Penisola, riprese nei gesti e nelle fatiche quotidiane, con gli amati animali, raccontate attraverso le loro testimonianze e le immagini di rara suggestione, avevamo conosciuto anche Assunta Valente, forte e fiera pastora ciociara.
Assunta vive in montagna, fra Lazio e Molise, e passa lunghi periodi accudendo capre, pecore e mucche. Da un paio di anni, ha perso la tranquillità e l’armonia che le hanno sempre fatto amare questo lavoro, perché è minacciata e subisce violenze tremende, come l’uccisione dei suoi animali.
L’ultimo orrendo episodio è del 27 ottobre: il cane Giulio, il più amato, per undici anni fedele compagno di vita e guardiano, muore avvelenato dopo una notte di agonia.
Assunta Valente lotta contro tutto questo, non vuole andarsene, sporge denuncia e vuole giustizia. Sullo sfondo ci sono oscuri passaggi di proprietà delle terre e i finanziamenti dell’UE, così come ben descritto nell’articolo del 30/11/2021 di Graziella Di Mambro, giornalista di “Latina oggi”
Ringraziamo Anna per averci informate e ci stringiamo attorno ad Assunta, pastora resistente.