di Parisina Dettoni.
Conosco da parecchio tempo Benedetta Argentieri, la regista di “The Matchmaker” (2022). Ho visto alcuni anni fa il suo film “I am the revolution“ (2018) e in seguito ho avuto l’occasione di assistere al cinema Anteo di Milano all’anteprima di questo suo più recente docu-film.
L’inizio di The Matchmaker mi si è letteralmente stampato nella memoria: mattina prestissimo, leggera foschia, campo di prigionia di Ain Issa nel Nord della Siria, allestito dopo la caduta militare dell’ISIS nel 2019 grazie all’operazione dell’esercito di liberazione curdo.
Nel campo, dietro a una rete metallica, numerose figure di donne, in controluce, nere, completamente coperte con il hijab. Fra di loro c’è Tooba Gondal, una delle più famigerate jihadiste britanniche.
E proprio in Tooba Gondal Benedetta Argentieri ha avuto la “fortuna” (“una buona dose di fortuna” – come dice lei stessa) d’imbattersi. Tooba, londinese di origini pakistane, partita a 21 anni dalla sua città per unirsi allo Stato Islamico, è stata poi accusata di aver reclutato parecchie europee affinché sposassero uomini dell’ISIS, diventando famosa con l’appellativo di “the Matchmaker” [la sensale].
Tooba accetta di raccontare la sua storia in un’intervista esclusiva, per realizzare la quale la regista trascorre ben tre settimane a Ain Issa. Man mano che il film e l’intervista procedono, anche noi possiamo esplorare questo terribile campo di prigionia esclusivamente per donne e abitato, oltre a loro, solo da bambine/i e ragazzine/i pre-adolescenti.
Tooba Gondal, all’inizio, come è normale, è molto diffidente. Però a poco a poco Benedetta riesce a farsi raccontare la sua storia…
Si descrive come una donna mite e sottomessa, che incontra l’uomo sbagliato, militante della jihad, e se ne innamora fino al punto da subirne il completo dominio.
La domanda che sorge immediatamente è: ma com’è mai possibile che questa donna, che ci appare molto intelligente e padrona di sé, abbia potuto subire così passivamente l’influenza di quell’uomo? O, al contrario, non è che forse ha abbracciato consapevolmente questa causa così estrema?
Benedetta ci accompagna dentro un percorso che va in profondità per consentirci di riflettere sulla guerra santa islamica dal punto di vista delle donne che sono state parte organica del Califfato, anch’esse combattenti e carnefici. Fino a costringerci a interrogarci (tanto più nel periodo attuale) sulla figura delle donne nella guerra. Anzi, nelle guerre sempre più terribili che oggi ci impongono una riflessione e un impegno urgenti e decisivi.
The Matchmaker verrà proiettato giovedì 8 febbraio 2024, ore 18:30, nello Spazio da Vivere della Casa delle Donne di Milano.
Benedetta Argentieri sarà presente: avremo così una preziosa possibilità di confronto con lei.
Qui il link all’intervista realizzata da Maria Grazia Longoni a Benedetta Argentieri, per la Casa delle Donne di Milano: https://youtube/QQevNE7XyGg?si=mSMpZPDhmYo8TyE