La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggio
Pessoa
Jessica, l’abbiamo chiamata senza darle un cognome come a significare che potesse essere una e tutte noi insieme. Jessica Valentina Faoro è l’intero suo nome. Giovane donna di 19 anni uccisa il 7 febbraio a coltellate dall’uomo 39enne che la ospitava.
Jessica, un’esistenza travagliata e difficile piena di ripensamenti e contraddizioni ma un volto e un sorriso che, nonostante tutto, volevano aprirsi alla vita, volevano invecchiare, avevano dei sogni e dei desideri anche se già messi molto alla prova.
Abbiamo partecipato per darle un ultimo saluto, in una chiesa molto grande, gremita di persone di ogni età. Nel silenzio seguito alle parole dell’omelia si sono sentite delle voci di donne, voci arrabbiate, risentite, che si accusavano l’un l’altra di questa assurda morte. Attonite e dispiaciute per Jessica abbiamo ascoltato queste voci cercando di far risuonare dentro di noi solo il dolore che esprimevano.
Noi in quella Chiesa satura di emozioni strazianti, col cuore stretto, non dimenticheremo le voci: quella della madre di Jessica che in pianto urlava il suo dolore, la sua rabbia, fino a star male, e la voce della madre del fidanzato di Jessica, che gridava una sua verità contro l’altra madre, contro tutti e tutto, a difesa del figlio uscito solo per quel giorno dal carcere, per l’ultimo saluto alla sua Jessica….le voci del Coro, intonate durante il passaggio della bara bianca portata da quattro giovanissime ragazze, dalle spalle forti.
Il Sacerdote, Don Rigoldi, le Suore, tanta gente, fotografi e un’altra voce di donna fuori dalla Chiesa, ancora parole di rabbia, la pena di morte…applausi e palloncini.
Jessica non ce l’ha fatta ad uscire viva da quella stanza, non lo sapeva di essere preda in quella casa, una donna le ha chiuso la porta della gabbia e il suo uomo affamato l’ha divorata…se n’è andata così, difficile sopravvivere a una raffica di pugnalate.
Difficile sopravvivere comunque, qui ha lasciato tutto, anche le voci, Jessica è partita coperta di fiori.
Sabato, 24 febbraio